Allevatori per Passione
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FORMAZIONE DEL CEPPO di Luca Bernardis

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FORMAZIONE DEL CEPPO di Luca Bernardis Empty FORMAZIONE DEL CEPPO di Luca Bernardis

Messaggio Da Cristiano Ferrari Ven Dic 09, 2011 8:43 pm

Premessa
Questo articolo è dedicato a coloro che vogliono dedicarsi all’allevamento in maniera un po’ più impegnativa e soddisfacente.
Chi alleva per diletto badando soprattutto al benessere, alla salute, alla gioia della riproduzione dei propri esemplari avrà lo stesso grandi soddisfazioni anche senza conoscere questo scritto.
Gli argomenti di cui tratterò sono, inoltre, talmente vasti che non basterebbe un libro di qualche centinaio di pagine per esaminarli compiutamente. Cercherò quindi di descrivere solamente le linee guida per la formazione di un proprio ceppo e per allevare in selezione, rimandando gli interessati a pubblicazioni specialistiche del settore per i necessari approfondimenti, scusandomi fin d’ora per le sicure mancanze della trattazione che si rivolge principalmente ai neofiti ed appassionati a digiuno di nozioni specifiche su tale materia.
Ci sono anche da considerare alcuni aspetti conoscitivi onde poter intraprendere con successo tale pratica e credo perciò sia meglio procedere per punti.

Tipo – Forma – Posizione – Carattere
Il “Tipo” è un modello morfologico ideale di perfezione, che è dato dalla somma di tutte le caratteristiche descritte nello “Standard” delle varie specie di uccelli da gabbia e da voliera. Nel nostro caso il genere Agapornis con le sue otto specie allevate.
La “Forma” è data dalla disposizione della massa corporea delimitata dalle linee del profilo dell’esemplare. L’armonia di conformazione è la somma delle linee, della massa, delle superfici e del colore del piumaggio.
La “Posizione” è il caratteristico portamento di un esemplare che con esso manifesta anche la tipicità della specie a cui appartiene.
Il “Carattere” è la somma dei tratti morfologici, fisiologici, biologici e psichici dell’esemplare considerato e che deve essere ben ponderato nella valutazione dello stesso (sia per l’allevamento che per le mostre).
Tutti i volatili con posizione, forma e carattere difettosi non devono essere utilizzati come riproduttori di un ceppo, in quanto questi difetti possono essere trasmessi geneticamente alla prole.

Piumaggio

Le remiganti (ali) e le timoniere (coda) sono chiamate penne, tutte le altre sono piume.
Il piumaggio può essere di due tipi: brinato ed intenso. Nel brinato l’apice delle piume non è pigmentato (colorato) mentre nell’intenso sì. Tali due categorie sono poi complementate dal volume, dalla lunghezza e dalla qualità del piumaggio.
Nella ricerca della perfezione nel nostro ceppo il piumaggio è senz’altro una voce importante.

Riproduzione

La riproduzione degli esemplari deve avvenire per singola coppia, in ambienti sani ed arieggiati, con le giuste percentuali d’umidità, una corretta alimentazione, un periodo appropriato di luce (anche artificiale) durante l’arco del giorno ed alloggi e nidi proporzionati agli esemplari che si allevano.

Genetica
Nella formazione di un ceppo e successivo allevamento in selezione, la genetica occupa un posto per così dire “al sole” in quanto il successo o meno della nostra impresa dipenderà in gran parte anche dai caratteri delle coppie iniziali dei nostri esemplari, che assolutamente non dovranno avere tare ereditarie. Caratteri che la prole erediterà e che noi cercheremo sempre di migliorare. Tale ereditarietà sarà qualitativa e quantitativa.
Le caratteristiche che noi vediamo (fenotipo) di un volatile sono date dal patrimonio ereditario (genotipo) sommate all’ambiente in cui esso si sviluppa e vive.
Ci sono 4 forme di caratteri ereditari qualitativi: dominante, recessiva, co-dominante e legata al sesso.
Questi caratteri influenzeranno principalmente il colore ed il piumaggio del volatile, mentre l’ereditarietà quantitativa influenzerà la forma, la posizione, la fertilità, la deposizione, ecc.
Inoltre la creazione di un ceppo non potrà prescindere dall’accoppiamento di sole femmine, brave depositrici e brave allevatrici dei pullus, con soli maschi sicuri fecondatori, che assistono la femmina durante la cova ed imbeccano a loro volta i pullus nel giusto periodo.

Formazione ceppo
Per la formazione di un buon ceppo valgono alcune regole da non dimenticare:

1. Le coppie minime per iniziare devono essere almeno 3 della stessa specie e tipo, meglio se acquistate da un singolo allevatore, purchè siano accertate l’omogeneità, la larga consanguineità e la compatibilità degli esemplari. Questi devono essere anellati, sani, di bell’aspetto, rispondenti quanto più allo standard di perfezione della specie. Sarebbe buona cosa poter vedere anche i genitori.

2. Tali coppie devono essere acquistate da allevatori che già praticano questa forma di allevamento e non da negozianti od uccellerie, in quanto non è possibile verificarne la provenienza e di solito non sono esemplari selezionati o saranno comunque gli scarti degli allevatori. Non bisogna avere fretta nell’acquisto, infatti osservare a lungo un’esemplare permette a volte di scoprire eventuali difetti o pregi che a prima vista ci erano sfuggiti.

3. Occorre informarsi il più possibile tramite libri, riviste, articoli, allevatori, ecc. sulla specie che andremo ad allevare. Frequentando anche mostre federali od ornitologiche per farsi l’occhio sulle caratteristiche dello standard di perfezione, espresse dai migliori soggetti in mostra (le impressioni dal vivo appaiono leggermente diverse da quelle sulla carta).

4. Con i primi accoppiamenti inizierà a nascere anche il proprio ceppo, perché dall’accoppiamento successivo incrociato dei novelli si inizierà la “propria strada”, selezionando ed accoppiando gli esemplari migliori delle varie coppie di partenza e riaccoppiandoli fra loro (e fra i loro figli e così via), secondo la propria personale esperienza e sensibilità. Il numero di coppie di un ceppo avviato non ha limiti, se non quelli temporali ed ambientali dell’allevatore, inoltre gli esemplari nati in eccedenza (sempre buoni, ma non ottimi) andranno ceduti.

5. Questo lavoro dà ottimi risultati (se anche la partenza è stata buona) in 2-3-4 anni, con la realizzazione di un ceppo solido e dalle caratteristiche prettamente positive come tipo, forma, e posizione. Qualche ottimo esemplare “campione” può manifestarsi anche prima e sarà cura dell’allevatore farlo “fruttare” al massimo con gli opportuni accoppiamenti, senza mai cederlo.

6. A lungo andare un ceppo avrà un andamento a parabola con una costante ascesa, un picco massimo ed un lento declino. Per ovviare a ciò è necessario “rinsanguare”, cioè introdurre al momento giusto degli esemplari selezionati che facciano “ripartire” il ceppo. Una o due coppie possono bastare avendo l’accortezza di farle riprodurre prima fra loro (come verifica delle loro caratteristiche) ed accoppiando in seguito la prole migliore con gli esemplari del ceppo originario.

Selezione e consanguineità
Qualsiasi specie si presta ad essere allevata in selezione, chiaramente nel nostro caso ci saranno difficoltà maggiori se si allevano specie “difficili” tipo Cana o Taranta , piuttosto che specie “facili” tipo Roseicollis o Fischer, anche se le difficoltà sono sempre rapportate alla bravura dell’allevatore.
Per selezione intendiamo la scelta dei riproduttori, che deve essere fatta considerando alcune caratteristiche: funzionale (tipo, attitudine alla cova, ecc.), sanitaria (sano, esente da malattie, senza tare ereditarie, ecc), genetica (ascendenza, discendenza, mutazioni, ecc.).
Ogni allevatore si prefigge lo scopo di produrre novelli superiori ai loro genitori e per fare ciò deve considerare tutti questi fattori quando accoppia i suoi esemplari.
Gli accoppiamenti possono essere di 4 tipi: a vista (scelti prevalentemente per le loro caratteristiche esteriori), in consanguineità (scelti per esaltare e fissare certe caratteristiche pregevoli presenti), compensativi (per compensare i difetti) e di reincrocio (esemplare consanguineo con esemplare in selezione).
L’accoppiamento di Agapornis in consanguineità non riscuote le mie simpatie per vari motivi che qui non vado ad elencare ed in quanto non credo ci siano le premesse per operare in tale modo come per i Canarini. E’ indubbio che accoppiando in consanguineità si esalta al massimo il valore di un ceppo, ma nel nostro caso con accoppiamenti mirati di esemplari in selezione i buoni risultati sono certi. Ricorderò quindi brevemente solo i principali gradi di parentela esistenti nell’allevamento in consanguineità:
1° grado: tra padre e figlio
2° grado: tra nonno e nipote o tra fratelli
3° grado: tra bisnonno e pronipote o tra zio e nipote
4° grado: tra cugini
La consanguineità viene detta: stretta (1° e 2°), media (3° e 4°) e larga (gradi successivi).
Nella creazione e mantenimento del nostro ceppo ci sarà comunque bisogno di qualche accoppiamento in consanguineità, la frequenza e la necessità temporale di questo è lasciata all’arbitrio dell’allevatore.

Conclusioni
Ci sono ancora tre punti che meritano di essere esposti, al pari di tanti altri che però per questioni di spazio non sono stati nemmeno sfiorati.
Il primo è la tenuta di un “registro di allevamento”, essendo lo stesso utilissimo per non perdere “il filo” dopo un paio di anni, lo stesso può essere in forma cartacea o multimediale e deve essere obbligatoriamente abbinato (nel nostro caso) ad un registro “Cites”.
Il secondo è che, sia che si voglia allevare un ceppo per le mostre o per puro diletto, sono indispensabili gli anellini recanti anno di nascita e numero dell’esemplare. Se poi si decide di iscriversi a qualche Associazione Ornitologica ci sarà anche il nostro codice allevatore (R.N.A.) a garanzia della provenienza degli esemplari.
Il terzo è che, assodato il saper allevare una o più specie, bisogna “farsi l’occhio” per saper giudicare la perfezione del singolo esemplare dell’allevamento per poi poterlo accoppiare con un secondo esemplare pari merito o compensativo di un possibile difetto del primo. In tal modo si cercherà di migliorare sempre lo Standard espositivo e riproduttivo del proprio ceppo.
Il segreto per formare un ceppo di eccellenza, in gran parte è tutto qui!

Luca Bernardis


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FORMAZIONE DEL CEPPO di Luca Bernardis Empty Re: FORMAZIONE DEL CEPPO di Luca Bernardis

Messaggio Da Cristiano Ferrari Ven Dic 09, 2011 8:44 pm

Massimo Riva ha scritto:Grande Cristiano,ottimo articolo,un ringraziamento a Luca per avercelo concesso
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