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L'Averla bruna Lanius cristatus
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L'Averla bruna Lanius cristatus
L'Averla bruna Lanius cristatus:
da dove viene e come vive la piccola cacciatrice siberiana che ha svernato nella pianura Modenese
di Carlo Giannella
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L’Averla bruna è specie politipica ampiamente diffusa nella parte più orientale del continente asiatico con almeno 3 sottospecie; la sottospecie tipo (cristatus), comprendendo anche le popolazioni attribuibili al gruppo "confusus", nidifica nella Siberia centro-orientale dai Monti Altai e fiume Ob in territorio russo attraverso la Mongolia settentrionale ed orientale fino alle coste dell’oceano Pacifico; durante lo svernamento è presente nel subcontinente indiano e nella maggior parte dei territori della cosiddetta Indocina (Tailandia e Malesia). La sottospecie lucionensis è nidificante nella parte orientale della Cina, in Corea ed in Giappone (regione di Khyshu), mentre in inverno è presente in Indonesia, Filippine, e sud est della Cina. Infine la sottospecie superciliosus nidifica nell’isola di Sakalin e nelle isole dell’arcipelago giapponese, mentre in inverno è presente nella Cina meridionale (regioni di Yunnan e Hainan), in Indocina (Vietnam) e nelle isole della grande Sonda (Sumatra, Giava fino a Flores).
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Tassonomicamente l’Averla bruna forma una superspecie con Lanius collurio (Averla piccola) e Lanius isabellinus (Averla isabellina) ; questa semplice ripartizione è in realtà molto più complessa per la presenza di popolazioni intermedie, per cui il quadro tassonomico potrebbe subire ulteriori modifiche nei prossimi anni. In merito poi alla probabilità di una sua comparsa nell’Europa occidentale, questa è ipotizzabile solo per la sottospecie tipica (cristatus) in quanto essa non solo nidifica in condizioni di parziale simpatria con il Calandro maggiore (Anthus richardi) e con il Luì del Pallas (Phylloscopus proregulus), due tra le specie siberiane più comuni nel Paleartico occidentale, ma anche è l’unica a nidificare ad occidente dello spartiacque del Lago Baikal.
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Si riproduce in una grande varietà di habitat, solitamente in ambienti boreali (ambienti di Taiga e foresta decidua) ma spaziando da ambienti semi desertici e di steppa fino a quelli caratteristici delle latitudini artiche; in ambienti di taiga solitamente evita la foresta densa, preferendo zone più spaziate con ampie radure, mentre in ambiente artico preferisce cespuglieti con fitta vegetazione erbacea; in Cina popola boschetti anche vicino ai villaggi. Nei territori di svernamento frequenta bordi di foresta, giungla cespugliata, vegetazione erbacea con scarsi cespugli ed alberi, dalla pianura fino ad oltre 2000 m.
Di abitudini predatorie come tutte le congeneri, si nutre di cavallette, grillotalpe, ed anche di micromammiferi.
Tutte le popolazioni sono principalmente migratorie, a parte una piccola sovrapposizione dei due areali nel sud est della Cina; le popolazioni occidentali abbandonano i quartieri riproduttivi già a fine Luglio, e gli arrivi nei quartieri invernali sono cadenzati da Agosto ad Ottobre/inizio Novembre: questi ultimi sono nuovamente abbandonati da Aprile ad inizio Maggio con arrivo nei quartieri riproduttivi da metà Maggio a metà Giugno.
L’ Averla bruna è stata segnalata almeno 8 volte e tutte abbastanza recenti nel Paleartico occidentale: la prima segnalazione, del 1985 è quella di un adulto osservato alle isole Shetland dal 30 Settembre al 2 Ottobre, e inanellato; la seconda di un immaturo catturato nel 1988 in Danimarca (anch’esso inanellato), per continuare poi con altri 2 esemplari segnalati in Inghilterra, 1 in Irlanda, 1 in Francia, 1 in Germania, ed infine questo italiano, l’unico che ha anche svernato.
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da dove viene e come vive la piccola cacciatrice siberiana che ha svernato nella pianura Modenese
di Carlo Giannella
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L’Averla bruna è specie politipica ampiamente diffusa nella parte più orientale del continente asiatico con almeno 3 sottospecie; la sottospecie tipo (cristatus), comprendendo anche le popolazioni attribuibili al gruppo "confusus", nidifica nella Siberia centro-orientale dai Monti Altai e fiume Ob in territorio russo attraverso la Mongolia settentrionale ed orientale fino alle coste dell’oceano Pacifico; durante lo svernamento è presente nel subcontinente indiano e nella maggior parte dei territori della cosiddetta Indocina (Tailandia e Malesia). La sottospecie lucionensis è nidificante nella parte orientale della Cina, in Corea ed in Giappone (regione di Khyshu), mentre in inverno è presente in Indonesia, Filippine, e sud est della Cina. Infine la sottospecie superciliosus nidifica nell’isola di Sakalin e nelle isole dell’arcipelago giapponese, mentre in inverno è presente nella Cina meridionale (regioni di Yunnan e Hainan), in Indocina (Vietnam) e nelle isole della grande Sonda (Sumatra, Giava fino a Flores).
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Tassonomicamente l’Averla bruna forma una superspecie con Lanius collurio (Averla piccola) e Lanius isabellinus (Averla isabellina) ; questa semplice ripartizione è in realtà molto più complessa per la presenza di popolazioni intermedie, per cui il quadro tassonomico potrebbe subire ulteriori modifiche nei prossimi anni. In merito poi alla probabilità di una sua comparsa nell’Europa occidentale, questa è ipotizzabile solo per la sottospecie tipica (cristatus) in quanto essa non solo nidifica in condizioni di parziale simpatria con il Calandro maggiore (Anthus richardi) e con il Luì del Pallas (Phylloscopus proregulus), due tra le specie siberiane più comuni nel Paleartico occidentale, ma anche è l’unica a nidificare ad occidente dello spartiacque del Lago Baikal.
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Si riproduce in una grande varietà di habitat, solitamente in ambienti boreali (ambienti di Taiga e foresta decidua) ma spaziando da ambienti semi desertici e di steppa fino a quelli caratteristici delle latitudini artiche; in ambienti di taiga solitamente evita la foresta densa, preferendo zone più spaziate con ampie radure, mentre in ambiente artico preferisce cespuglieti con fitta vegetazione erbacea; in Cina popola boschetti anche vicino ai villaggi. Nei territori di svernamento frequenta bordi di foresta, giungla cespugliata, vegetazione erbacea con scarsi cespugli ed alberi, dalla pianura fino ad oltre 2000 m.
Di abitudini predatorie come tutte le congeneri, si nutre di cavallette, grillotalpe, ed anche di micromammiferi.
Tutte le popolazioni sono principalmente migratorie, a parte una piccola sovrapposizione dei due areali nel sud est della Cina; le popolazioni occidentali abbandonano i quartieri riproduttivi già a fine Luglio, e gli arrivi nei quartieri invernali sono cadenzati da Agosto ad Ottobre/inizio Novembre: questi ultimi sono nuovamente abbandonati da Aprile ad inizio Maggio con arrivo nei quartieri riproduttivi da metà Maggio a metà Giugno.
L’ Averla bruna è stata segnalata almeno 8 volte e tutte abbastanza recenti nel Paleartico occidentale: la prima segnalazione, del 1985 è quella di un adulto osservato alle isole Shetland dal 30 Settembre al 2 Ottobre, e inanellato; la seconda di un immaturo catturato nel 1988 in Danimarca (anch’esso inanellato), per continuare poi con altri 2 esemplari segnalati in Inghilterra, 1 in Irlanda, 1 in Francia, 1 in Germania, ed infine questo italiano, l’unico che ha anche svernato.
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massimo riva- Admin
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