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Semi di girasole
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Semi di girasole
Girasole (Helianthus annus)
Nel linguaggio comune, il termine "semi di girasole" si riferisce ai frutti dell'omonima pianta (Helianthus annus, fam. Composite o Asteraceee). Più precisamente, si tratta di acheni, frutti secchi indeiscenti contenenti un singolo seme (che non liberano a maturazione, da cui "indeiscenti") adeso in un solo punto ad un pericarpo più o meno indurito (crostaceo nel caso dei semi di girasole). Anche quello che normalmente chiamiamo fiore di girasole è in realtà un'infiorescenza, costituita da un insieme di fiori riuniti secondo uno schema definito: gialli all'esterno e in genere nero-grigi all'interno. Ogni infiorescenza (o più correttamente capolino) può contenere anche più di 1000 frutti, disposti in spirali iperboliche concentriche; il pericarpo (l'involucro esterno), duro ed indigeribile, racchiude una mandorla di grande interesse industriale ed alimentare (chiamata impropriamente seme).
In commercio i semi di girasole sono di tre dimensioni ( grandi, medio, piccoli) e di tre varietà ( striati, bianchi, neri)
Il seme e composto da una mandorla, che è l'unica parte edibile, racchiusa in un tegumento legnoso. Dai semi di girasole si estrae un olio grasso (22-36%), ricco di acidi grassi insaturi, in particolare oleico (32%, monoinsaturo) e linoleico (54%, polinsaturo e precursore degli omega-6). Negli ultimi decenni sono state tuttavia selezionate piante con un contenuto in acido oleico superiore (fino al 60% ed oltre), che hanno di fatto aperto una nuova frontiera ai possibili impieghi di questa coltura. Una maggiore percentuale di acido oleico significa infatti migliore resistenza alla degradazione termica ed ossidativa, da cui l'impiego in friggitoria al posto del più costoso olio di oliva. La minore percentuale di grassi polinsaturi permette di ottenere insaccati meno rancidi dal bestiame alimentato con semi di girasole e sottoprodotti della loro lavorazione. Un maggiore equilibrio tra acido oleico e linoleico significa anche garantire un miglior controllo del colesterolo a bassa densità (LDL), con una riduzione degli stati infiammatori cronici e del rischio cardiovascolare. Infine, tale selezione ha aumentato anche i profili di impiego industriale dell'olio di girasole, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo di combustibili e lubrificanti biodegradabili. Sorprendente il contenuto in vitamina E (60mg su 100 grammi, pari al 300% c.a della dose giornaliera raccomandata per l'uomo), che preserva l'olio di semi di girasole dall'irrancidimento conferendogli preziose proprietà antiossidanti. Per un corretto mantenimento del prodotto si raccomanda comunque la conservazione in luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce e da fonti di calore.
Alcune varietà di semi di girasole sono particolarmente ricche di proteine 20% con un ottimo coeficente di digeribilita (85%).
Il valore biologico della componebte aminoacidica è buono anche se inferiore a quello della soja.
Questo alimento è l'ideale per fare il pieno di energia e tocoferolo, che ricordiamo essere la vitamina dotata del maggior effetto antiossidante, oggi molto ricercata per la capacità di rallentare l'invecchiamento e proteggere l'organismo da alcune malattie degenerative. Nei semi di girasole abbondano comunque anche altre vitamine, come la B6, l'acido pantotenico, i folati e la niacina fra i minerali spicca l'ottimo contenuto in selenio (anch'esso dotato di interessanti proprietà antiossidanti), ferro, rame, fosforo, manganese, magnesio e zinco. Non è poi da meno la presenza di fibre e proteine, rispettivamente presenti in quantità pari a 11 e 19 grammi su 100 grammi di semi di girasole.
Analisi chimica sul S.S. seme intero proteina greggia 16,3; grassi greggi 25-38%; fibra greggia 26%; ceneri gregge 3,4%.
Indicato per Fringuelli, verdoni, cardellini, Psittacidi di taglia medio-grande e roditori.
La durezza del seme e le dimensioni sono un handicap gli uccelli piccoli di molte specie, in quanto, nel tentantativo di sgusciarli, li fanno cadere sul fondo della gabbia dove la griglia li rende inutilizzabili.
Molti allevatori usano anche triturare i semi.
Sconsigliato l'uso di semi decorticati in quanto irrancidiscono rapidamente.
In foto girasole grosso, piccolo, bianco, nero.
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Nel linguaggio comune, il termine "semi di girasole" si riferisce ai frutti dell'omonima pianta (Helianthus annus, fam. Composite o Asteraceee). Più precisamente, si tratta di acheni, frutti secchi indeiscenti contenenti un singolo seme (che non liberano a maturazione, da cui "indeiscenti") adeso in un solo punto ad un pericarpo più o meno indurito (crostaceo nel caso dei semi di girasole). Anche quello che normalmente chiamiamo fiore di girasole è in realtà un'infiorescenza, costituita da un insieme di fiori riuniti secondo uno schema definito: gialli all'esterno e in genere nero-grigi all'interno. Ogni infiorescenza (o più correttamente capolino) può contenere anche più di 1000 frutti, disposti in spirali iperboliche concentriche; il pericarpo (l'involucro esterno), duro ed indigeribile, racchiude una mandorla di grande interesse industriale ed alimentare (chiamata impropriamente seme).
In commercio i semi di girasole sono di tre dimensioni ( grandi, medio, piccoli) e di tre varietà ( striati, bianchi, neri)
Il seme e composto da una mandorla, che è l'unica parte edibile, racchiusa in un tegumento legnoso. Dai semi di girasole si estrae un olio grasso (22-36%), ricco di acidi grassi insaturi, in particolare oleico (32%, monoinsaturo) e linoleico (54%, polinsaturo e precursore degli omega-6). Negli ultimi decenni sono state tuttavia selezionate piante con un contenuto in acido oleico superiore (fino al 60% ed oltre), che hanno di fatto aperto una nuova frontiera ai possibili impieghi di questa coltura. Una maggiore percentuale di acido oleico significa infatti migliore resistenza alla degradazione termica ed ossidativa, da cui l'impiego in friggitoria al posto del più costoso olio di oliva. La minore percentuale di grassi polinsaturi permette di ottenere insaccati meno rancidi dal bestiame alimentato con semi di girasole e sottoprodotti della loro lavorazione. Un maggiore equilibrio tra acido oleico e linoleico significa anche garantire un miglior controllo del colesterolo a bassa densità (LDL), con una riduzione degli stati infiammatori cronici e del rischio cardiovascolare. Infine, tale selezione ha aumentato anche i profili di impiego industriale dell'olio di girasole, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo di combustibili e lubrificanti biodegradabili. Sorprendente il contenuto in vitamina E (60mg su 100 grammi, pari al 300% c.a della dose giornaliera raccomandata per l'uomo), che preserva l'olio di semi di girasole dall'irrancidimento conferendogli preziose proprietà antiossidanti. Per un corretto mantenimento del prodotto si raccomanda comunque la conservazione in luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce e da fonti di calore.
Alcune varietà di semi di girasole sono particolarmente ricche di proteine 20% con un ottimo coeficente di digeribilita (85%).
Il valore biologico della componebte aminoacidica è buono anche se inferiore a quello della soja.
Questo alimento è l'ideale per fare il pieno di energia e tocoferolo, che ricordiamo essere la vitamina dotata del maggior effetto antiossidante, oggi molto ricercata per la capacità di rallentare l'invecchiamento e proteggere l'organismo da alcune malattie degenerative. Nei semi di girasole abbondano comunque anche altre vitamine, come la B6, l'acido pantotenico, i folati e la niacina fra i minerali spicca l'ottimo contenuto in selenio (anch'esso dotato di interessanti proprietà antiossidanti), ferro, rame, fosforo, manganese, magnesio e zinco. Non è poi da meno la presenza di fibre e proteine, rispettivamente presenti in quantità pari a 11 e 19 grammi su 100 grammi di semi di girasole.
Analisi chimica sul S.S. seme intero proteina greggia 16,3; grassi greggi 25-38%; fibra greggia 26%; ceneri gregge 3,4%.
Indicato per Fringuelli, verdoni, cardellini, Psittacidi di taglia medio-grande e roditori.
La durezza del seme e le dimensioni sono un handicap gli uccelli piccoli di molte specie, in quanto, nel tentantativo di sgusciarli, li fanno cadere sul fondo della gabbia dove la griglia li rende inutilizzabili.
Molti allevatori usano anche triturare i semi.
Sconsigliato l'uso di semi decorticati in quanto irrancidiscono rapidamente.
In foto girasole grosso, piccolo, bianco, nero.
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davide c- Senior Mod
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Località : palermo
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