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la ghiandaia
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la ghiandaia
Garrulus glandarius
La Ghiandaia è il corvide europeo più colorato, facilmente distinguibile per la vistosa barratura alare blu striata di nero.
Generalmente la sua lunghezza si aggira tra i 32 e i 36 cm con un’apertura alare che arriva anche fino a 53 cm. Il peso oscilla tra i 150 e i 190 grammi. Il colore dell’iride degli occhi varia tra il bluastro e il grigio-nocciola in base all’età del soggetto, la pupilla è nera.
Il becco è nero leggermente uncinato sulla punta. Dai lati del becco scendono due mustacchi neri netti. La gola è bianca.
La testa è chiara con vertice e fronte biancastra striata di nero con piume erettili che vanno a formare una cresta che solleva in particolari condizioni di umore.
Il dorso, il collo, le guance e la nuca sono di un grigio rosato così come il petto anche se questo è di una tonalità più chiara. Le tonalità del petto variano a seconda della sottospecie.
Le ali sono nere con terziarie e spalline bruno-cioccolato con una banda bianca e con uno specchio azzurro striato di nero.
La coda è nera e squadrata, di media lunghezza con sopracoda e sottocoda bianchi.
Zampe grigio-rosate e unghie nere.
Non c’è dimorfismo sessuale tra i soggetti. Il giovane è simile all’adulto solo che ha l’iride degli occhi blù e il piumaggio è più sbiadito, disordinato e rado.
Alimentazione
Mangia di tutto, è praticamente onnivora. Si nutre di grossi insetti (come coleotteri), lumache, piccoli roditori, uova e nidiacei di altri uccelli, bacche, nocciole e ghiande che nasconde nei buchi degli alberi o sottoterra in inverno come scorta di cibo nei momenti più difficili. Pur essendo un uccello schivo e diffidente, in inverno spesso frequenta i giardini e le mangiatoie nutrendosi di quello che viene messo a disposizione di altre specie come semi di girasole, scarti di carne e frutta.
Abitudini e riproduzione
Le Ghiandaie vivono nei boschi di caducifoglie, conifere e misti, ma anche in ambienti più aperti con alberi sparsi fino ad avventurarsi nei parchi e nei giardini di grosse dimensioni.
Trascorre la maggior parte del tempo tra i rami della vegetazione, ma non di rado scende sul terreno dove si sposta saltellando in cerca di cibo .
In autunno non è inusuale osservarla mentre saltella tra le foglie delle querce in cerca di ghiande; ne può trasportare diverse in una tasca sotto la gola, più una nel becco per poi nascondere e recuperarle quando il cibo scarseggia. Questo comportamento è particolarmente utile alla diffusione del bosco.
Altra caratteristica sono i “bagni di formiche” per liberarsi dai parassiti. Ma adora anche i bagni nell’acqua che compie appena scopre una sorgente o una pozza.
In inverno ha spirito gregario perciò si riunisce in piccoli gruppi schiamazzanti pronti a litigare tra loro o con altri uccelli per impadronirsi del cibo.
Se devono attraversare ampi spazi aperti non lo fanno in gruppo, ma procedendo alla spicciolata a notevole intervallo una dall’altra per evitare gli attacchi dei rapaci che le catturano facilmente quando volano lontano dal folto della vegetazione. Infatti hanno un volo piuttosto lento e pesante con lievi ondulazioni, a folate, dovute alle ampie ali sfrangiate e arrotondate.
Le coppie si formano in primavera ed entrambi i partner costruiscono il nido sugli alberi (prevalentemente di quercia, leccio o alberi da frutto), nei cespugli o edere ad un’altezza che varia tra i 2 e i 20 metri.
Il nido è piuttosto grossolano, una coppa piatta fatta di rametti e stecchi intessuti; all’interno è imbottito di sottili radichette, nel complesso la struttura risulta un po’ disordinata all’esterno, ma ordinata internamente. In genere è costruito su un ramo vicino al tronco oppure su una biforcazione fra i rami. Sono segnalati rari casi di nidi costruiti in ampie cavità di tronchi.
La femmina depone tra aprile e maggio dalle 5 alle 7 uova, più raramente 3- 10. Le uova sono subellitiche, lisce e molto lucide. Il guscio è di colore variabile che può essere verde pallido, verde azzurro, oliva oppure oliva brunastro; macchiettate molto finemente su tutta la superficie di verde oliva, fulvo o verde grigiastro. A volte può essere presente una screziatura nera filiforme all’estremità più larga.
La femmina cova per 16-17 giorni aiutata dal maschio. I piccoli sono nudi e inetti (nidicoli) alimentati da entrambi i genitori con animaletti vari arrivando a saccheggiare spesso i nidi di altri uccelli di uova e pulcini. Alla nascita presentano una cavità orale rosa pallido e i margini del becco bianco rosati. Abbandonano il nido a 19-20 giorni.
Le ghiandaie sono uccelli molto intelligenti e con ottima memoria, molto vivaci e furbi. Il loro verso è costituito da versi gracchianti acuti, piuttosto sgradevoli, schiamazzi, gorgoglii sommessi spesso con intonazione interrogativa e mutevoli in base allo stato d’animo. Hanno grandi doti imitative infatti sono in grado di riprodurre il verso di altri uccelli (soprattutto poiana e astore) e variati rumori. I soggetti allevati in cattività imitano con abilità anche la voce umana e sono capaci di imparare e ripetere delle parole o dei motivetti.
Legislazione
È protetta, ma cacciabile. È vietata la detenzione e la vendita di soggetti privi di anello e certificato di nascita in cattività.
Distribuzione
Questo corvide è diffuso in tutta l’Europa (tranne che nelle estreme regioni settentrionali dove finisce la taiga alberata), nord Africa e Asia fino in Giappone. In Italia è stazionaria.
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La Ghiandaia è il corvide europeo più colorato, facilmente distinguibile per la vistosa barratura alare blu striata di nero.
Generalmente la sua lunghezza si aggira tra i 32 e i 36 cm con un’apertura alare che arriva anche fino a 53 cm. Il peso oscilla tra i 150 e i 190 grammi. Il colore dell’iride degli occhi varia tra il bluastro e il grigio-nocciola in base all’età del soggetto, la pupilla è nera.
Il becco è nero leggermente uncinato sulla punta. Dai lati del becco scendono due mustacchi neri netti. La gola è bianca.
La testa è chiara con vertice e fronte biancastra striata di nero con piume erettili che vanno a formare una cresta che solleva in particolari condizioni di umore.
Il dorso, il collo, le guance e la nuca sono di un grigio rosato così come il petto anche se questo è di una tonalità più chiara. Le tonalità del petto variano a seconda della sottospecie.
Le ali sono nere con terziarie e spalline bruno-cioccolato con una banda bianca e con uno specchio azzurro striato di nero.
La coda è nera e squadrata, di media lunghezza con sopracoda e sottocoda bianchi.
Zampe grigio-rosate e unghie nere.
Non c’è dimorfismo sessuale tra i soggetti. Il giovane è simile all’adulto solo che ha l’iride degli occhi blù e il piumaggio è più sbiadito, disordinato e rado.
Alimentazione
Mangia di tutto, è praticamente onnivora. Si nutre di grossi insetti (come coleotteri), lumache, piccoli roditori, uova e nidiacei di altri uccelli, bacche, nocciole e ghiande che nasconde nei buchi degli alberi o sottoterra in inverno come scorta di cibo nei momenti più difficili. Pur essendo un uccello schivo e diffidente, in inverno spesso frequenta i giardini e le mangiatoie nutrendosi di quello che viene messo a disposizione di altre specie come semi di girasole, scarti di carne e frutta.
Abitudini e riproduzione
Le Ghiandaie vivono nei boschi di caducifoglie, conifere e misti, ma anche in ambienti più aperti con alberi sparsi fino ad avventurarsi nei parchi e nei giardini di grosse dimensioni.
Trascorre la maggior parte del tempo tra i rami della vegetazione, ma non di rado scende sul terreno dove si sposta saltellando in cerca di cibo .
In autunno non è inusuale osservarla mentre saltella tra le foglie delle querce in cerca di ghiande; ne può trasportare diverse in una tasca sotto la gola, più una nel becco per poi nascondere e recuperarle quando il cibo scarseggia. Questo comportamento è particolarmente utile alla diffusione del bosco.
Altra caratteristica sono i “bagni di formiche” per liberarsi dai parassiti. Ma adora anche i bagni nell’acqua che compie appena scopre una sorgente o una pozza.
In inverno ha spirito gregario perciò si riunisce in piccoli gruppi schiamazzanti pronti a litigare tra loro o con altri uccelli per impadronirsi del cibo.
Se devono attraversare ampi spazi aperti non lo fanno in gruppo, ma procedendo alla spicciolata a notevole intervallo una dall’altra per evitare gli attacchi dei rapaci che le catturano facilmente quando volano lontano dal folto della vegetazione. Infatti hanno un volo piuttosto lento e pesante con lievi ondulazioni, a folate, dovute alle ampie ali sfrangiate e arrotondate.
Le coppie si formano in primavera ed entrambi i partner costruiscono il nido sugli alberi (prevalentemente di quercia, leccio o alberi da frutto), nei cespugli o edere ad un’altezza che varia tra i 2 e i 20 metri.
Il nido è piuttosto grossolano, una coppa piatta fatta di rametti e stecchi intessuti; all’interno è imbottito di sottili radichette, nel complesso la struttura risulta un po’ disordinata all’esterno, ma ordinata internamente. In genere è costruito su un ramo vicino al tronco oppure su una biforcazione fra i rami. Sono segnalati rari casi di nidi costruiti in ampie cavità di tronchi.
La femmina depone tra aprile e maggio dalle 5 alle 7 uova, più raramente 3- 10. Le uova sono subellitiche, lisce e molto lucide. Il guscio è di colore variabile che può essere verde pallido, verde azzurro, oliva oppure oliva brunastro; macchiettate molto finemente su tutta la superficie di verde oliva, fulvo o verde grigiastro. A volte può essere presente una screziatura nera filiforme all’estremità più larga.
La femmina cova per 16-17 giorni aiutata dal maschio. I piccoli sono nudi e inetti (nidicoli) alimentati da entrambi i genitori con animaletti vari arrivando a saccheggiare spesso i nidi di altri uccelli di uova e pulcini. Alla nascita presentano una cavità orale rosa pallido e i margini del becco bianco rosati. Abbandonano il nido a 19-20 giorni.
Le ghiandaie sono uccelli molto intelligenti e con ottima memoria, molto vivaci e furbi. Il loro verso è costituito da versi gracchianti acuti, piuttosto sgradevoli, schiamazzi, gorgoglii sommessi spesso con intonazione interrogativa e mutevoli in base allo stato d’animo. Hanno grandi doti imitative infatti sono in grado di riprodurre il verso di altri uccelli (soprattutto poiana e astore) e variati rumori. I soggetti allevati in cattività imitano con abilità anche la voce umana e sono capaci di imparare e ripetere delle parole o dei motivetti.
Legislazione
È protetta, ma cacciabile. È vietata la detenzione e la vendita di soggetti privi di anello e certificato di nascita in cattività.
Distribuzione
Questo corvide è diffuso in tutta l’Europa (tranne che nelle estreme regioni settentrionali dove finisce la taiga alberata), nord Africa e Asia fino in Giappone. In Italia è stazionaria.
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beata gallipoli- Simpatizzante
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Data d'iscrizione : 18.12.11
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