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le sottospecie nella ghiandaia
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le sottospecie nella ghiandaia
LE SOTTOSPECIE NELLA GHIANDAIA
Sono innamorata dei corvidi in generale, ma quella che mi rapisce il cuore è soprattutto la nostra ghiandaia comune. Così spesso mi capita di vagare sul web in cerca di foto e notizie varie.....questo mi ha portata a trovare foto sulle varie sottospecie esistenit in Asia di questo corvide.
La ghiandaia (Garrulus glandarius) è un corvide molto comune e diffuso in Italia e in Europa. Ha numerose e affascinanti sottospecie sparse nel mondo degne di essere apprezzate e conosciute.
Un testo specifico sulle ghiandaie e sulle sue sottospecie è il Crows and Jays: A guide to the crows, jays and magpies of the world di Steve Madge e Hilary Burn edito dalla HELM, ma purtroppo in Italia è difficile reperirlo anche presso le librerie più fornite.
Di seguito illustro il risultato di questa ricerca:
La ghiandaia, a seconda delle zone che abita, può presentare differenze di colorazione del mantello (anche in uno stesso luogo si notano accentuate variazioni di intensità dei colori), dimensioni del corpo, dimensioni della barratura azzurra delle ali, intensità delle striature nere della calotta ed estensione del bianco della zona facciale, in base alle quali si possono stabilire le diverse sottospecie.
Sono state individuate circa 34 sottospecie del genere Garrulus glandarius di queste tre sono presenti in Italia:
• G. g. albipectus nella penisola.
• G. g. jordansi (che spesso si confonde con l’albipectus) in Sicilia.
• G. g. ichnusae in Sardegna.
Per una maggiore semplificazione si possono unire le sottospecie in gruppi:
• Gruppo nominale (Eurasian Jay) che comprende il genere propriamente detto G. glandarius diffuso in tutta l’Europa e parte del nord Africa. Non esistono grosse differenze tra questi soggetti, ma piccole variazioni di tonalità del piumaggio di testa, petto e dorso che può variare dal marrone scuro ad un colore tendente al rosato o grigiastro. Di questo gruppo fanno parte le sottospecie:
o G. g. rufitergum: sud della Scozia, Inghilterra, Galles e nord della Francia.
o G. g. hibernicus: Irlanda.
o G. g. glandarius: nord e centro Europa.
o G. g. severtzowi: Scandinavia e ovest della Russia (qualche volta si fonde con la glandarius glandarius).
o G. g. lusitanicus: nord del Portogallo e nord della Spagna (qualche volta si fonde nel fasciatus).
o G. g. fasciatus: sud, est e centro della Spagna.
o G. g. corsicanus: Corsica.
o G. g. albipectus: Italia, costa Dalmata della Ex Yugoslavia, Albania e isole dello Ionio.
o G. g. jordansi: Sicilia.
o G. g. ichnusae: Sardegna.
G. g. ichnusae
o G. g. graecus: Yugoslavia del sud, sud della Bulgaria e Gracia.
o G. g. cretorum: Creta.
o G. g. glaszneri: Cipro.
o G. g. fernandi: sud-est della Bulgaria e nord della Turchia (montagne Istranca).
• Gruppo cervicalis (Black-crowned Jay) caratterizzato da soggetti con guance bianche, calotta nera e un piumaggio tendente più al grigiastro. A questo gruppo appartengono sottospecie come:
o G. g. minor: montagne Atlas del Marocco e Algeria.
o G. g. cervicalis: nord-est dell’Algeria e Tunisia.
o G. g. whitakeri: nord del Marocco e nord-ovest dell’Algeria.
• Gruppo atricapillus (Black-capped Jay) caratterizzato da ampia fronte bianca che comprende le narici al ridosso del becco, vistosa calotta nera, guance biancastre infiltrate di colore leggermente rosato che partono dall’occhio e arrivano fino alla nuca. Di questo gruppo fanno parte:
o G. g. atricapillus: dal Libano fino al sud della Siria, Israele e ovest della Giordania.
G. g. atricapillus
o G. g. anatoliae: ovest della Turchia fino all’ovest dell’Asia minore, nord dell’Iraq e sud-ovest dell’Iran.
o G. g. samios: Samo ed est del Mar Egeo (Grecia).
o G. g. iphigenia: Crimea (penisola).
o G. g. krynicki: Caucaso e nord dell’Asia Minore.
• Gruppo hyrcanus (Iranian Jay) caratterizzato dalla somiglianza al gruppo nominale ma con calotta più nera. Di questo gruppo fa parte:
o G. g. hyrcanus: nord dell’Iran (montagne Elzburg e costa sud del Mar Caspio).
• Gruppo brandtii (Brandt’s Jay) caratterizzato da soggetti con piumaggio più scuro, dorso grigio, gola bruno biancastra, cappuccio brunastro tendente all’arancio con striature nere. A questo gruppo appartengono:
o G. g. brandtii: Urali (montagne) fino alla Siberia, laghi Baikal e Altai e montagne Sayan.
G. g. brandtii
o G. g. bambergi: Mongolia, sud delle isole Kuril, Hokkaido e Corea (qualche volta si fondono con il tipo brandtii). Ha tonalità meno nette rispetto alla brandtii.
G. g. bambergi
o G. g. kansuensis: Kazakistan e ovest della Cina (Gansu).
o G. g. pekingensis: nord della Cina (Liaoning) e sud-ovest della Manchuria.
• Gruppo japonicus ( Japanese Jay) caratterizzato dalla zona tra occhi e becco completamente nera collegata direttamente con i larghi mustacchi neri, becco piuttosto dritto di colore piombo e punta nera, le dimensioni leggermente inferiori rispetto al gruppo nominale, banda alare azzurra molto più estesa. Di questo gruppo fanno parte sottospecie come:
o G. g. japonicus: Giappone (Hondo, Shikoku e Kyushu).
G. g. japonicus
o G. g. tokugawae: isole Sado (Giappone).
o G. g. hiugaensis: penisola Isu, Hondo est, Kyushu del sud e Kagoshima).
o G. g. orii: Isola Yakushima e isole Ryukyu).
o G. g. namiyei: Isole Tsushima (sud-ovest del Giappone). Classificazione non accettata del tutto.
• Gruppo bispecularis (Himalayan Jay oppure Red-crowned Jay) caratterizzato da soggetti privi di striature sul capo. Testa e corpo bruno rosato, assenza di bianco sotto la gola e la barratura bianca dell’ala, tipica del gruppo nominale, è sostituita dallo specchio azzurro, dunque sull’ala presenta due barrature azzurre e non una sola. Da notare la particolare colorazione del becco della sottospecie taivanus di un grigio piombo con punta nera. A questo gruppo appartengono:
o G. g. sinensis: ovest della Cina, nord dello Yunnan e nord-est di Myanmar.
o G. g. taivanus: Taiwan.
G. g. taivanus
o G. g. persaturatus: India del nord (qualche volta si fonde con la bispecularis).
o G. g. bispecularis: Himalaya (Kashmir e Nepal). Non presenta la fronte nera e il becco color piombo come nella sottospecie taivanus.
G. g. bispecularis
o G. g. intersinctus: Himalaya dell’est e sud-est del Tibet.
o G. g. oatesi: Myanmar centrale.
• Gruppo leucotis (White-faced Jay) caratterizzato da soggetti simili al gruppo atricapillus solo che presentano la testa tutta bianca (guance, fronte, nuca, gola, mento) con ciuffo erettile nero e ampi mustacchi neri che scendono dalla base del becco. Coda nera piuttosto lunga con accenno di barrature azzurre e nere appena visibili alla base spesso nascoste dalle copritrici superiori della coda. Di questo gruppo fanno parte solo due sottospecie:
G. g. leucotis
o G. g. leucotis: Myanmar dell’est fino a sud dello Yunnan, Thailandia e Vietnam.
G. g. leucotis
o G. g. haringtoni: Myanmar (monte Victoria).
Lo studio del loro DNA ha mostrato solo piccole differenze di scarsa rilevanza.
Conclusione
Davanti ad una variabilità come questa non si può fare a meno di andare oltre le polemiche che dipingono la ghiandaia come uno spietato predatore di uova e pulli di uccelli più piccoli.
Inoltre sono convinta che queste poche righe avranno incuriosito molti soprattutto quelli che non si accontentano solo di allevare, ma anche di ampliare la propria conoscenza di specie considerate comuni tanto che spesso non vengono prese in giusta considerazione.
Sono innamorata dei corvidi in generale, ma quella che mi rapisce il cuore è soprattutto la nostra ghiandaia comune. Così spesso mi capita di vagare sul web in cerca di foto e notizie varie.....questo mi ha portata a trovare foto sulle varie sottospecie esistenit in Asia di questo corvide.
La ghiandaia (Garrulus glandarius) è un corvide molto comune e diffuso in Italia e in Europa. Ha numerose e affascinanti sottospecie sparse nel mondo degne di essere apprezzate e conosciute.
Un testo specifico sulle ghiandaie e sulle sue sottospecie è il Crows and Jays: A guide to the crows, jays and magpies of the world di Steve Madge e Hilary Burn edito dalla HELM, ma purtroppo in Italia è difficile reperirlo anche presso le librerie più fornite.
Di seguito illustro il risultato di questa ricerca:
La ghiandaia, a seconda delle zone che abita, può presentare differenze di colorazione del mantello (anche in uno stesso luogo si notano accentuate variazioni di intensità dei colori), dimensioni del corpo, dimensioni della barratura azzurra delle ali, intensità delle striature nere della calotta ed estensione del bianco della zona facciale, in base alle quali si possono stabilire le diverse sottospecie.
Sono state individuate circa 34 sottospecie del genere Garrulus glandarius di queste tre sono presenti in Italia:
• G. g. albipectus nella penisola.
• G. g. jordansi (che spesso si confonde con l’albipectus) in Sicilia.
• G. g. ichnusae in Sardegna.
Per una maggiore semplificazione si possono unire le sottospecie in gruppi:
• Gruppo nominale (Eurasian Jay) che comprende il genere propriamente detto G. glandarius diffuso in tutta l’Europa e parte del nord Africa. Non esistono grosse differenze tra questi soggetti, ma piccole variazioni di tonalità del piumaggio di testa, petto e dorso che può variare dal marrone scuro ad un colore tendente al rosato o grigiastro. Di questo gruppo fanno parte le sottospecie:
o G. g. rufitergum: sud della Scozia, Inghilterra, Galles e nord della Francia.
o G. g. hibernicus: Irlanda.
o G. g. glandarius: nord e centro Europa.
o G. g. severtzowi: Scandinavia e ovest della Russia (qualche volta si fonde con la glandarius glandarius).
o G. g. lusitanicus: nord del Portogallo e nord della Spagna (qualche volta si fonde nel fasciatus).
o G. g. fasciatus: sud, est e centro della Spagna.
o G. g. corsicanus: Corsica.
o G. g. albipectus: Italia, costa Dalmata della Ex Yugoslavia, Albania e isole dello Ionio.
o G. g. jordansi: Sicilia.
o G. g. ichnusae: Sardegna.
G. g. ichnusae
o G. g. graecus: Yugoslavia del sud, sud della Bulgaria e Gracia.
o G. g. cretorum: Creta.
o G. g. glaszneri: Cipro.
o G. g. fernandi: sud-est della Bulgaria e nord della Turchia (montagne Istranca).
• Gruppo cervicalis (Black-crowned Jay) caratterizzato da soggetti con guance bianche, calotta nera e un piumaggio tendente più al grigiastro. A questo gruppo appartengono sottospecie come:
o G. g. minor: montagne Atlas del Marocco e Algeria.
o G. g. cervicalis: nord-est dell’Algeria e Tunisia.
o G. g. whitakeri: nord del Marocco e nord-ovest dell’Algeria.
• Gruppo atricapillus (Black-capped Jay) caratterizzato da ampia fronte bianca che comprende le narici al ridosso del becco, vistosa calotta nera, guance biancastre infiltrate di colore leggermente rosato che partono dall’occhio e arrivano fino alla nuca. Di questo gruppo fanno parte:
o G. g. atricapillus: dal Libano fino al sud della Siria, Israele e ovest della Giordania.
G. g. atricapillus
o G. g. anatoliae: ovest della Turchia fino all’ovest dell’Asia minore, nord dell’Iraq e sud-ovest dell’Iran.
o G. g. samios: Samo ed est del Mar Egeo (Grecia).
o G. g. iphigenia: Crimea (penisola).
o G. g. krynicki: Caucaso e nord dell’Asia Minore.
• Gruppo hyrcanus (Iranian Jay) caratterizzato dalla somiglianza al gruppo nominale ma con calotta più nera. Di questo gruppo fa parte:
o G. g. hyrcanus: nord dell’Iran (montagne Elzburg e costa sud del Mar Caspio).
• Gruppo brandtii (Brandt’s Jay) caratterizzato da soggetti con piumaggio più scuro, dorso grigio, gola bruno biancastra, cappuccio brunastro tendente all’arancio con striature nere. A questo gruppo appartengono:
o G. g. brandtii: Urali (montagne) fino alla Siberia, laghi Baikal e Altai e montagne Sayan.
G. g. brandtii
o G. g. bambergi: Mongolia, sud delle isole Kuril, Hokkaido e Corea (qualche volta si fondono con il tipo brandtii). Ha tonalità meno nette rispetto alla brandtii.
G. g. bambergi
o G. g. kansuensis: Kazakistan e ovest della Cina (Gansu).
o G. g. pekingensis: nord della Cina (Liaoning) e sud-ovest della Manchuria.
• Gruppo japonicus ( Japanese Jay) caratterizzato dalla zona tra occhi e becco completamente nera collegata direttamente con i larghi mustacchi neri, becco piuttosto dritto di colore piombo e punta nera, le dimensioni leggermente inferiori rispetto al gruppo nominale, banda alare azzurra molto più estesa. Di questo gruppo fanno parte sottospecie come:
o G. g. japonicus: Giappone (Hondo, Shikoku e Kyushu).
G. g. japonicus
o G. g. tokugawae: isole Sado (Giappone).
o G. g. hiugaensis: penisola Isu, Hondo est, Kyushu del sud e Kagoshima).
o G. g. orii: Isola Yakushima e isole Ryukyu).
o G. g. namiyei: Isole Tsushima (sud-ovest del Giappone). Classificazione non accettata del tutto.
• Gruppo bispecularis (Himalayan Jay oppure Red-crowned Jay) caratterizzato da soggetti privi di striature sul capo. Testa e corpo bruno rosato, assenza di bianco sotto la gola e la barratura bianca dell’ala, tipica del gruppo nominale, è sostituita dallo specchio azzurro, dunque sull’ala presenta due barrature azzurre e non una sola. Da notare la particolare colorazione del becco della sottospecie taivanus di un grigio piombo con punta nera. A questo gruppo appartengono:
o G. g. sinensis: ovest della Cina, nord dello Yunnan e nord-est di Myanmar.
o G. g. taivanus: Taiwan.
G. g. taivanus
o G. g. persaturatus: India del nord (qualche volta si fonde con la bispecularis).
o G. g. bispecularis: Himalaya (Kashmir e Nepal). Non presenta la fronte nera e il becco color piombo come nella sottospecie taivanus.
G. g. bispecularis
o G. g. intersinctus: Himalaya dell’est e sud-est del Tibet.
o G. g. oatesi: Myanmar centrale.
• Gruppo leucotis (White-faced Jay) caratterizzato da soggetti simili al gruppo atricapillus solo che presentano la testa tutta bianca (guance, fronte, nuca, gola, mento) con ciuffo erettile nero e ampi mustacchi neri che scendono dalla base del becco. Coda nera piuttosto lunga con accenno di barrature azzurre e nere appena visibili alla base spesso nascoste dalle copritrici superiori della coda. Di questo gruppo fanno parte solo due sottospecie:
G. g. leucotis
o G. g. leucotis: Myanmar dell’est fino a sud dello Yunnan, Thailandia e Vietnam.
G. g. leucotis
o G. g. haringtoni: Myanmar (monte Victoria).
Lo studio del loro DNA ha mostrato solo piccole differenze di scarsa rilevanza.
Conclusione
Davanti ad una variabilità come questa non si può fare a meno di andare oltre le polemiche che dipingono la ghiandaia come uno spietato predatore di uova e pulli di uccelli più piccoli.
Inoltre sono convinta che queste poche righe avranno incuriosito molti soprattutto quelli che non si accontentano solo di allevare, ma anche di ampliare la propria conoscenza di specie considerate comuni tanto che spesso non vengono prese in giusta considerazione.
beata gallipoli- Simpatizzante
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Re: le sottospecie nella ghiandaia
Bellissima ricerca Beata,grazie per averla condivisa con noi Ma in cattività non si riesce a farla riprodurre?O forse nessuno ha mai provato?
massimo riva- Admin
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Re: le sottospecie nella ghiandaia
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beata gallipoli- Simpatizzante
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Re: le sottospecie nella ghiandaia
Qui di sicuro nessuno se ne interessa.....ma penso che grossi problemi nella riproduzione nn ne dia a patto che abbia una voliera ampia e con qlche albero.....
beata gallipoli- Simpatizzante
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