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Importazione fringillidi
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Importazione fringillidi
borat94 ha scritto:Per esigenza personali dovrei fare un viaggio in serbia e in albania..ovvero un viaggio turistico...sono un allevatore di canarini e psittacidi ...ma mi sono sempre piaciuti anche i cardellini che pero non ho mai allevato...per un principale motivo..l eccessivo costo per le mie tasche.
Volevo sapere se in queste zone si potessero acquistare a prezzi inferiori i cardellini...ovvero i famosi balcanica..ma il problema sarebbe posso riportarli qui in italia???In molti siti ho letto che sia la serbia e l albania nn hanno delle associzioni ornitologiche ..quindi i cardellini e i canarini non possono avere anellini.La domanda posso io portarmeli in italia questi animali..se si posso portarli tramite viaggio aereo..in quanto arecherebbe meno fastidio all animale???Nella ma regione le Marche...allevare un contingente di cardellini minore di venti soggetttti ...nn e necessaria neanche l autorizzazione e a posto ma...potrei portarli qua???troverei difficolta??per le loro leggi chiaramente no ma per le nostre si puo fare o no??Chiaramente avro con me il certificato di salute dei soggetti importati....grazie e ciao.
davide c- Senior Mod
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Re: Importazione fringillidi
Ciao,ti posso garantire che anche nelle marche esiste una legge sulla detenzione di animali appartenenti alla fauna autoctona,se non vuoi apparire su qualche giornale con la condanna di bracconaggio e detenzione di specie protetta,non ci provare neanche ad importare soggetti in italia dall'estero,io al posto tuo mi informerei meglio sulla detenzione e allevamento di animali di fauna autoctona nella tua regione,ogni regione di italia richiede un autorizzazione per allevare le specie. ti allego post che seguirà la normativa della tua regione (MARCHE),presa sul web.
ALLEVAMENTI FAUNA SELVATICA (Legge 157/92; L.R. 7/95, D.G.R.M. 13/11/95)
Soggetti interessati:
Chiunque intende allevare fauna selvatica a scopo:
a) di ripopolamento, quali: ungulati (escluso cinghiale), fagiano, starna, coturnice, lepre. Ammesse anche specie non cacciabili su parere favorevole Istituto Nazionale per Fauna Selvatica;
b) alimentare, quali: ungulati, galliformi, lepri e conigli selvatici, anatidi;
c) ornamentale ed amatoriale, compresa fauna selvatica non italiana nel limite massimo di: 2 capi per ungulati; 5 capi per lagomorfi; 10 capi per galliformi ed anatidi. Nessun limite per fringuelli di specie europea ed altre specie cacciabili;
d) di richiamo: tutte le specie cacciabili.
Iter procedurale:
Titolare impianto ed esercizio presenta richiesta (in carta da bollo) di autorizzazione ad allevamento selvaggina a Provincia, specificando: generalità e codice fiscale richiedente, indirizzo impianto, scopo che allevamento intende conseguire, specie animali da allevare.
Alla domanda allegare:
1) certificato catastale superfice interessata ad impianto;
2) progetto grafico dei locali e descrizione attrezzature allevamento;
3) relazione tecnica contenente: tecnica allevamento, rapporto fra sessi dei riproduttori,
potenzialità produttiva annua dell'impianto;
4) fattura acquisto o dichiarazione sostitutiva atto notorietà attestante legittima provenienza dei riproduttori;
5) certificato veterinario USL attestante idoneità igienico-sanitaria terreno ed eventuali strutture di allevamento preesistenti;
6) certificato di iscrizione a Camera di Commercio;
7) per allevamento di volatili, numero di matricola eventualmente posseduto.
Sono esclusi:
1) titolari imprese agricole che intendono allevare selvaggina a scopo di ripopolamento ed
alimentare per cui è sufficiente inviare una comunicazione alla Provincia, con allegata copia certificato di attribuzione numero partita IVA e documenti previsti per rilascio di autorizzazione;
2) allevamenti con meno di 20 capi.
Provincia esegue istruttoria e rilascia autorizzazione (nel caso di allevamenti da ripopolamento acquisito parere Istituto Nazionale Fauna Selvatica), specificando, nel caso di allevamento a scopo amatoriale ed ornamentale di volatili, numero matricola allevatore assegnato da Provincia (sigla Provincia + numero progressivo).
Titolare allevamento selvaggina autorizzato deve:
- per allevamento da ripopolamento:
a) costruire recinzioni "in modo da impedire ogni possibilità di fuga o ingresso dall'esterno";
b) tenere separate le specie animali durante ciclo di allevamento;
c) effettuare controlli sanitari da parte veterinario USL su animali allevati almeno 4 volte anno di cui 2 prima inizio stagione riproduttiva e 2 nel corso di questa, compresa profilassi contro Pseudopeste aviare, Diftero-vaiolo aviare, Pullurosi per uccelli, afta epizootica, brucellosi, tubercolosi per ruminanti;
d) effettuare disinfezioni sistematiche al termine dei cicli produttivi;
e) far scortare animali venduti da certificazione veterinaria, esclusi fagiani, starne, coturnici in numero inferiore a 5 ed 1 lepre. Animali venduti marcati con specifico contrassegno recante:
numero progressivo di identificazione allevatore; sigla Provincia dove ubicato allevamento;
anno di applicazione contrassegno;
f) eseguire rotazioni negli animali allevati in recinto e predisporre apposite strutture per
isolamento animali malati o sospetti (almeno 1/10 strutture stabulazione);
g) far decantare in fosse biologiche le acque di scarico, od interrare od incenerire i rifiuti
h) non detenere soggetti riproduttori di provenienza estera. Riproduttori da mantenere in purezza evitando consanguineità o interventi di selezione ed introducendo preferibilmente come prima dotazione o per sostituzione a fine ciclo, animali provenienti da Istituto prevenzione e protezione faunistica esistente nel territorio;
i) fissare limite di densità allevamento selvaggina in:
fagiano: 0,02 mq./capo alla nascita; 0,5 mq./capo a 30 giorni; 1 mq./capo a 60 giorni;
2 mq./capo a 90 giorni.
lepre: 20 mq/capo se allevata in recinto; 100 mq./capo per esemplari in ambientamento;
ungulati: 5.000 mq./capo di superfice recintata;
l) tenere registro di allevamento, vidimato da Provincia, su cui annotare annualmente: numero riproduttori distinti per sesso, provenienza, data ingresso in allevamento, numero soggetti nati e morti, numero animali ceduti, data cessione, data ed esito controlli sanitari ed amministrativi.
Copia del registro inviata entro 15 Gennaio a Provincia;
m) apporre su ingresso allevamento dicitura "Allevamento di fauna selvatica autorizzato a scopo di ripopolamento";
- per allevamento a scopo alimentare:
a) costruire recinzioni "in modo da impedire ogni possibilità di fuga o ingresso dall'esterno";
b) tenere separate le specie animali durante ciclo di allevamento;
c) rispettare disposizioni di polizia veterinaria;
d) destinare capi allevati a: macellazione diretta per autoconsumo; macellazione in centri abilitati per consumo da parte di terzi; rimonta interna; cessione ad altro allevatore autorizzato per stessi scopi;
e) comunicare a Provincia entro 15 Gennaio, distinti per specie: numero soggetti riproduttori, numero animali allevati, numero animali ceduti;
f) apporre cartello con dicitura "allevamento di fauna selvatica autorizzato a scopo alimentare"
- per allevamento a scopo ornamentale ed amatoriale:
a) costruire recinzioni "in modo da impedire ogni possibilità di fuga o ingresso dall'esterno". In caso di volatili, cubatura gabbie per avere ottimale densità allevamento dovranno avere:
29 cm. lunghezza x 21,5 cm. larghezza x 22 cm. altezza per gabbie da mostra; 55 cm. lunghezza x 25 cm. larghezza x 30 cm. altezza per gabbie da riproduzione;
b) tenere separate le specie animali durante ciclo di allevamento;
c) rispettare disposizioni di polizia veterinaria;
d) nel caso di allevamento di fringuellidi europei od altri volatili non cacciabili, inanellare
uccelli nei primi 10 giorni di vita, apponendo anello di contrassegno recante: numero
progressivo identificazione animale, anno nascita, numero matricola dell'allevatore.
Se ciò impossibile, inviare a Provincia dichiarazione sostitutiva notorietà contenente dicitura "impossibilitato ad effettuare l'inanellamento di n. ... esemplari della specie ...";
e) tenere registro allevamento, vidimato annualmente da Provincia, in cui annotare: numero
matricola allevatore, nome scientifico e volgare animale allevato, specifiche riportate su
contrassegno, data e quantità animali ceduti, generalità acquirente, data nascita od acquisto degli esemplari, quantità acquistata e generalità venditore.
Copia registro da inviare entro 15 Gennaio a Provincia;
f) partecipare a manifestazioni ornitologiche solo se in possesso autorizzazione ad allevamento e previo regolare inanellamento animali;
- per allevamento a scopo di richiamo:
a) nel caso di più specie allevate "evitare condivisone spazi comuni";
b) rispettare disposizioni di polizia veterinaria;
c) utilizzare gabbie in legno o plastica delle seguenti dimensioni:
allodola, passera di Italia, passera mattugia: 20 cm. lungh. x 15 cm. largh. x 25 cm. altezza merlo, cesena, tordo bottaccio, tordo sassello, storno: 30 cm. lungh. x 25 cm. largh. x 25 cm. altezza
pavoncella: 100 cm. lungh. x 50 cm. largh. x 40 cm. altezza. Gabbie con meno di 100 capi
colombaccio: 100 cm. lungh. x 50 cm. largh. x 40 cm. altezza. Gabbie in corda, mantenute
in semioscurità, applicando "cappuccetti di alluminio agli occhi degli animali"
Voliere da riproduzione di dimensione minima di 3-4 mq./coppia uccelli;
d) inanellare uccelli detenuti (Per nidacei nei primi 10 giorni di vita) mediante anello di
contrassegno, contenente: numero progressivo animale, anno nascita, sigla Provincia, lettera RA (Richiamo allevato);
e) tenere registro allevamento, vidimato annualmente da Provincia, in cui annotare: nome
scientifico e volgare animale allevato, specifiche riportate su contrassegno, data nascita od acquisto degli esemplari, generalità venditore, data eventuale decesso animale, data e quantità animali ceduti, generalità acquirente
Copia registro da inviare entro 15 Gennaio a Provincia.
Provincia esegue controlli presso allevamento almeno 2 volte anno, mediante agenti venatori che verificano caratteristiche genetiche specie introdotte e modalità conduzione allevamento selvaggina. USL esegue controlli sanitari per allevamenti a scopo amatoriale, i cui riscontri vengono annotati su registro. In caso di inadempimenti, Provincia revoca autorizzazione.
Titolari allevamenti autorizzati possono chiedere a Regione Marche, tramite Provincia, contributi per:
"acquisto del soggetti riproduttori e delle attrezzature mobili di allevamento", allegando:
1) relazione tecnico-finanziaria (Spese possono anche avere cadenza annuale);
2) certificato rilasciato da veterinario USL attestante idoneità locali ed attrezzature sotto il profilo igienico-sanitario.
Provincia esamina domanda e trasmette parere a Regione per delibera erogazione fondi, assegnando priorità ad allevamenti con produzione annua di oltre 5.000 fagiani, 1.500 starne, 150 lepri.
Province verificano regolarità operazioni di allevamento e documentazione di spesa, inviando entro 31 marzo relazione a Regione Marche con specificato il contributo dovuto ad ogni singolo allevatore (in particolare distinzione tra selvaggina ad uso alimentare o per ripopolamento)
Entità aiuto:
Contributo per acquisto riproduttori ed attrezzature mobili pari a 30% spesa riconosciuta fino ad un massimo di 50.000.000. Per anno 1993 contributo pari a 15,8% della spesa sostenuta (5% in più per allevamenti ad esclusivo uso di ripopolamento)
Sanzioni:
Chiunque esercita allevamento senza autorizzazione: multa da 200.000 a 1.200.000
Chiunque viola le norme in materia di allevamento, detenzione e vendita di animali allevati appartenenti a specie cacciabili: multa da 300.000 a 1.800.000 (in caso di recidiva: multa da 500.000 a 3.000.000).
ALLEVAMENTI FAUNA SELVATICA (Legge 157/92; L.R. 7/95, D.G.R.M. 13/11/95)
Soggetti interessati:
Chiunque intende allevare fauna selvatica a scopo:
a) di ripopolamento, quali: ungulati (escluso cinghiale), fagiano, starna, coturnice, lepre. Ammesse anche specie non cacciabili su parere favorevole Istituto Nazionale per Fauna Selvatica;
b) alimentare, quali: ungulati, galliformi, lepri e conigli selvatici, anatidi;
c) ornamentale ed amatoriale, compresa fauna selvatica non italiana nel limite massimo di: 2 capi per ungulati; 5 capi per lagomorfi; 10 capi per galliformi ed anatidi. Nessun limite per fringuelli di specie europea ed altre specie cacciabili;
d) di richiamo: tutte le specie cacciabili.
Iter procedurale:
Titolare impianto ed esercizio presenta richiesta (in carta da bollo) di autorizzazione ad allevamento selvaggina a Provincia, specificando: generalità e codice fiscale richiedente, indirizzo impianto, scopo che allevamento intende conseguire, specie animali da allevare.
Alla domanda allegare:
1) certificato catastale superfice interessata ad impianto;
2) progetto grafico dei locali e descrizione attrezzature allevamento;
3) relazione tecnica contenente: tecnica allevamento, rapporto fra sessi dei riproduttori,
potenzialità produttiva annua dell'impianto;
4) fattura acquisto o dichiarazione sostitutiva atto notorietà attestante legittima provenienza dei riproduttori;
5) certificato veterinario USL attestante idoneità igienico-sanitaria terreno ed eventuali strutture di allevamento preesistenti;
6) certificato di iscrizione a Camera di Commercio;
7) per allevamento di volatili, numero di matricola eventualmente posseduto.
Sono esclusi:
1) titolari imprese agricole che intendono allevare selvaggina a scopo di ripopolamento ed
alimentare per cui è sufficiente inviare una comunicazione alla Provincia, con allegata copia certificato di attribuzione numero partita IVA e documenti previsti per rilascio di autorizzazione;
2) allevamenti con meno di 20 capi.
Provincia esegue istruttoria e rilascia autorizzazione (nel caso di allevamenti da ripopolamento acquisito parere Istituto Nazionale Fauna Selvatica), specificando, nel caso di allevamento a scopo amatoriale ed ornamentale di volatili, numero matricola allevatore assegnato da Provincia (sigla Provincia + numero progressivo).
Titolare allevamento selvaggina autorizzato deve:
- per allevamento da ripopolamento:
a) costruire recinzioni "in modo da impedire ogni possibilità di fuga o ingresso dall'esterno";
b) tenere separate le specie animali durante ciclo di allevamento;
c) effettuare controlli sanitari da parte veterinario USL su animali allevati almeno 4 volte anno di cui 2 prima inizio stagione riproduttiva e 2 nel corso di questa, compresa profilassi contro Pseudopeste aviare, Diftero-vaiolo aviare, Pullurosi per uccelli, afta epizootica, brucellosi, tubercolosi per ruminanti;
d) effettuare disinfezioni sistematiche al termine dei cicli produttivi;
e) far scortare animali venduti da certificazione veterinaria, esclusi fagiani, starne, coturnici in numero inferiore a 5 ed 1 lepre. Animali venduti marcati con specifico contrassegno recante:
numero progressivo di identificazione allevatore; sigla Provincia dove ubicato allevamento;
anno di applicazione contrassegno;
f) eseguire rotazioni negli animali allevati in recinto e predisporre apposite strutture per
isolamento animali malati o sospetti (almeno 1/10 strutture stabulazione);
g) far decantare in fosse biologiche le acque di scarico, od interrare od incenerire i rifiuti
h) non detenere soggetti riproduttori di provenienza estera. Riproduttori da mantenere in purezza evitando consanguineità o interventi di selezione ed introducendo preferibilmente come prima dotazione o per sostituzione a fine ciclo, animali provenienti da Istituto prevenzione e protezione faunistica esistente nel territorio;
i) fissare limite di densità allevamento selvaggina in:
fagiano: 0,02 mq./capo alla nascita; 0,5 mq./capo a 30 giorni; 1 mq./capo a 60 giorni;
2 mq./capo a 90 giorni.
lepre: 20 mq/capo se allevata in recinto; 100 mq./capo per esemplari in ambientamento;
ungulati: 5.000 mq./capo di superfice recintata;
l) tenere registro di allevamento, vidimato da Provincia, su cui annotare annualmente: numero riproduttori distinti per sesso, provenienza, data ingresso in allevamento, numero soggetti nati e morti, numero animali ceduti, data cessione, data ed esito controlli sanitari ed amministrativi.
Copia del registro inviata entro 15 Gennaio a Provincia;
m) apporre su ingresso allevamento dicitura "Allevamento di fauna selvatica autorizzato a scopo di ripopolamento";
- per allevamento a scopo alimentare:
a) costruire recinzioni "in modo da impedire ogni possibilità di fuga o ingresso dall'esterno";
b) tenere separate le specie animali durante ciclo di allevamento;
c) rispettare disposizioni di polizia veterinaria;
d) destinare capi allevati a: macellazione diretta per autoconsumo; macellazione in centri abilitati per consumo da parte di terzi; rimonta interna; cessione ad altro allevatore autorizzato per stessi scopi;
e) comunicare a Provincia entro 15 Gennaio, distinti per specie: numero soggetti riproduttori, numero animali allevati, numero animali ceduti;
f) apporre cartello con dicitura "allevamento di fauna selvatica autorizzato a scopo alimentare"
- per allevamento a scopo ornamentale ed amatoriale:
a) costruire recinzioni "in modo da impedire ogni possibilità di fuga o ingresso dall'esterno". In caso di volatili, cubatura gabbie per avere ottimale densità allevamento dovranno avere:
29 cm. lunghezza x 21,5 cm. larghezza x 22 cm. altezza per gabbie da mostra; 55 cm. lunghezza x 25 cm. larghezza x 30 cm. altezza per gabbie da riproduzione;
b) tenere separate le specie animali durante ciclo di allevamento;
c) rispettare disposizioni di polizia veterinaria;
d) nel caso di allevamento di fringuellidi europei od altri volatili non cacciabili, inanellare
uccelli nei primi 10 giorni di vita, apponendo anello di contrassegno recante: numero
progressivo identificazione animale, anno nascita, numero matricola dell'allevatore.
Se ciò impossibile, inviare a Provincia dichiarazione sostitutiva notorietà contenente dicitura "impossibilitato ad effettuare l'inanellamento di n. ... esemplari della specie ...";
e) tenere registro allevamento, vidimato annualmente da Provincia, in cui annotare: numero
matricola allevatore, nome scientifico e volgare animale allevato, specifiche riportate su
contrassegno, data e quantità animali ceduti, generalità acquirente, data nascita od acquisto degli esemplari, quantità acquistata e generalità venditore.
Copia registro da inviare entro 15 Gennaio a Provincia;
f) partecipare a manifestazioni ornitologiche solo se in possesso autorizzazione ad allevamento e previo regolare inanellamento animali;
- per allevamento a scopo di richiamo:
a) nel caso di più specie allevate "evitare condivisone spazi comuni";
b) rispettare disposizioni di polizia veterinaria;
c) utilizzare gabbie in legno o plastica delle seguenti dimensioni:
allodola, passera di Italia, passera mattugia: 20 cm. lungh. x 15 cm. largh. x 25 cm. altezza merlo, cesena, tordo bottaccio, tordo sassello, storno: 30 cm. lungh. x 25 cm. largh. x 25 cm. altezza
pavoncella: 100 cm. lungh. x 50 cm. largh. x 40 cm. altezza. Gabbie con meno di 100 capi
colombaccio: 100 cm. lungh. x 50 cm. largh. x 40 cm. altezza. Gabbie in corda, mantenute
in semioscurità, applicando "cappuccetti di alluminio agli occhi degli animali"
Voliere da riproduzione di dimensione minima di 3-4 mq./coppia uccelli;
d) inanellare uccelli detenuti (Per nidacei nei primi 10 giorni di vita) mediante anello di
contrassegno, contenente: numero progressivo animale, anno nascita, sigla Provincia, lettera RA (Richiamo allevato);
e) tenere registro allevamento, vidimato annualmente da Provincia, in cui annotare: nome
scientifico e volgare animale allevato, specifiche riportate su contrassegno, data nascita od acquisto degli esemplari, generalità venditore, data eventuale decesso animale, data e quantità animali ceduti, generalità acquirente
Copia registro da inviare entro 15 Gennaio a Provincia.
Provincia esegue controlli presso allevamento almeno 2 volte anno, mediante agenti venatori che verificano caratteristiche genetiche specie introdotte e modalità conduzione allevamento selvaggina. USL esegue controlli sanitari per allevamenti a scopo amatoriale, i cui riscontri vengono annotati su registro. In caso di inadempimenti, Provincia revoca autorizzazione.
Titolari allevamenti autorizzati possono chiedere a Regione Marche, tramite Provincia, contributi per:
"acquisto del soggetti riproduttori e delle attrezzature mobili di allevamento", allegando:
1) relazione tecnico-finanziaria (Spese possono anche avere cadenza annuale);
2) certificato rilasciato da veterinario USL attestante idoneità locali ed attrezzature sotto il profilo igienico-sanitario.
Provincia esamina domanda e trasmette parere a Regione per delibera erogazione fondi, assegnando priorità ad allevamenti con produzione annua di oltre 5.000 fagiani, 1.500 starne, 150 lepri.
Province verificano regolarità operazioni di allevamento e documentazione di spesa, inviando entro 31 marzo relazione a Regione Marche con specificato il contributo dovuto ad ogni singolo allevatore (in particolare distinzione tra selvaggina ad uso alimentare o per ripopolamento)
Entità aiuto:
Contributo per acquisto riproduttori ed attrezzature mobili pari a 30% spesa riconosciuta fino ad un massimo di 50.000.000. Per anno 1993 contributo pari a 15,8% della spesa sostenuta (5% in più per allevamenti ad esclusivo uso di ripopolamento)
Sanzioni:
Chiunque esercita allevamento senza autorizzazione: multa da 200.000 a 1.200.000
Chiunque viola le norme in materia di allevamento, detenzione e vendita di animali allevati appartenenti a specie cacciabili: multa da 300.000 a 1.800.000 (in caso di recidiva: multa da 500.000 a 3.000.000).
davide c- Senior Mod
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Re: Importazione fringillidi
borat94 ha scritto:So a memoria quello che c e scritto...penso che tu l abbia trovato e fatto copia incolla...pero non hai letto un picolo particolare...che dice che se il numero di soggetti e inferiore ai 20 soggetti non e necessaria alcuna documentazione..e necessario solo il certificato di cessione.Chiaramente si intende che questi animali non si riproducano senno sarebbe un vero e proprio allevamento..quello per cui mi interessa e perche come tutti ben sappiamo..il balcanica e famoso per le doti canore...la domanda era se potevano viaggiare in aereo anche se non appartengono a nessuna associazione ornitologica...grazie..mi dispiace che tu abbia frainteso.
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Re: Importazione fringillidi
Massimo Riva ha scritto:Ciao ragazzi,intanto ringrazio Davide per aver riportato il testo della legge vigente nelle Marche,è molto interessante e sicuramente servirà a molti.Per rispondere a Borat,preciso che io 15 anni fa ho ricevuto dei cardellini balcanica dall'Albania ed erano accompagnati dal nulla osta del veterinario vidimato e tradotto in italiano da un Notaio.Però erano senza anello anche se chiaramente di allevamento.Faceva fede quell'attestato che indicava il numero dei soggetti e il loro sesso...ora però le leggi sono cambiate,dovresti chiedere al Corpo Forestale della tua città per avere delucidazioni :grin: :grin: :grin:
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Re: Importazione fringillidi
borat94 ha scritto:Ottima risposta grazie
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Re: Importazione fringillidi
CristianoFerrari ha scritto:Se nel paese d'origine non c'e' obbligo di anellamento,penso che bastino i documenti ufficiali di cessione,al limite senti all'ufficio caccia e pesca se e' il caso che li denunci e poi gli metti tu l'anello che ti dovrebbero fornire loro.
Per quanto riguarda il trasporto aereo ti devi informare presso la compagnia con cui voli,pero' attento se te li fanno viaggiare nella stiva animali,spesso e' pressurizzata ma non riscaldata...
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Re: Importazione fringillidi
borat94 ha scritto:Di farli andare in stiva non se ne parla neanche ...chiaramente mi porterei la classica gabbia da cova per canarini e ci metterei i soggetti..per quanto riguarda l inanellamento dei cardellini non penso si possa fare possono solo darti anellini amovibili in quanto non gli si possono mettere quelli inamovibili...il problema dell acquisto sta nel fatto che i cardellini che vai a comprare non sai da dove vengono...anche se il cardellino si nota facilmente..adesso vedro il da farsi...e nel caso di vero e proprio allevamento verrebbero accettati...mi sa proprio di no.
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Re: Importazione fringillidi
Massimo Riva ha scritto:Facci sapere cosa ti dicono,sarà importantissimo per tutti :grin: :grin: :grin:
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Re: Importazione fringillidi
CristianoFerrari ha scritto:Gli anelli di marcaggio aperti ci sono,quando anelli un soggetto adulto lo puoi fare solo con quelli. Dipende se per loro e' necessario oppure no.
La gabbia da cova scordatela,e' gia' tanto se ti accettano il trasportino :wink:
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Re: Importazione fringillidi
borat94 ha scritto:Se potro portare i soggetti in italia chiaramente me ne portero come minimo 5 coppie chiaramente per fare ibridi perche senno dovrei chiedere l autorizzazione..poi vi diro anche i prezzi ..che di sicuro rispetto ai nostri fanno ridere...tu quanto li hai pagati???
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Re: Importazione fringillidi
borat94 ha scritto:la compagnia consente una gabbia da 45 quindi non penso la misurino..almeno si spera...vi informero al piu presto.
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Re: Importazione fringillidi
Massimo Riva ha scritto:borat94 ha scritto:Se potro portare i soggetti in italia chiaramente me ne portero come minimo 5 coppie chiaramente per fare ibridi perche senno dovrei chiedere l autorizzazione..poi vi diro anche i prezzi ..che di sicuro rispetto ai nostri fanno ridere...tu quanto li hai pagati???
Era stato un regalo....mi sembra che all'epoca,con il cambio,costassero 5000 lire l'uno.Andiok è uno dei miei migliori amici,gli mando un messaggio :grin: :grin: :grin:
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Re: Importazione fringillidi
borat94 ha scritto:Grazie per la cortesia...come ti sono sembrati i balcanici a parte per il favoloso canto?? a livelli riproduttivi ...li hai testati per fare ibridi??
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Re: Importazione fringillidi
Massimo Riva ha scritto:Direi OTTIMI....quest'anno a Reggio ne ho comprato una coppia a 120 euro e sono contentissimo,speriamo che si riproducano senza tanti problemi :grin:
Eccoli,la foto non è il massimo ma non voglio stressarli piu di tanto
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Re: Importazione fringillidi
borat94 ha scritto:Tanti auguri per le tue cove.
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Re: Importazione fringillidi
Massimo Riva ha scritto:borat94 ha scritto:Tanti auguri per le tue cove.
Grazie,anche a te.Se vuoi dare un occhiata al mio allevamento è qui...niente di grandioso ma ci metto tanta passione
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Re: Importazione fringillidi
borat94 ha scritto:Si vede subito che sono balcanica..sinuosita del corpo e maschera molo piu accesa dei mayor.
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Re: Importazione fringillidi
borat94 ha scritto:Io per quest anno non ho nulla in cantiere solo psitaccidi..ma per l anno prossimo ho realizzato una voliera da 2 m e 70 e una minivoliera da 1 e 20 ma penso di allargare ...il tuo alevamento non e nnt male ottimo e comodo e ben disposto..bellissimi gli ibridi..quello con il verzellino sono stati quelli che mi hanno sempre affascinato..complimenti.
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Re: Importazione fringillidi
andiok ha scritto:Ciao amici , ho letto il post anche se con un po di ritardo.
Ciao Borat il problema sta tutto nel vostro stato e nella legge d'importazzione in Italia.
Perche qui e tutto ok, ti prendi il certificato di nascita del soggetto e il nulla ostia del veterinario pero i soggetti son tutti in annellati. (da questo anno non piu perché dopo la mia iscrizione FOI sarà tutto ok)
A quanto riguarda gli cardellini io allevo sia balcanica che tschusii , pero il problema e che i miei soggetti son quasi tutti acianici e io personalmente non potrei aiutarti perche non ho nessuno da cedere (e iniziato anche il periodo cove addesso) , pero di porterò da amici se vuoi e credo che qualche bella coppia di balcanici la troveremo. Il prezzo non e alto dipende dal canto del maschio , pero se tu gli vuoi usare per l'ibridazione allora sara un prezzo davero buono. Ti mando un mp per i prezzi.
Spero di esserti stato d'aiuto. Se vuoi contatarmi quando verrai qui questa e la mia e-mail [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
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Re: Importazione fringillidi
andiok ha scritto:borat94 ha scritto:Ho gia amici e conoscenti nel luogo in cui andro..so come hai detto tu che l ha e tutto ok e lo stesso vale per l aereo..il problema sara come mettere in regola i soggetti ..secondo le leggi italiane..mi faro spiegare il tutto dalla forestale.Grazie andiok e scusa per il disturbo..chiaramente io posso usare i soggetti solo per fare ibridi...grazie dei consigli e scusa pe rla perdita di tempo.
ma che dici amico siamo qui per questo no. sono contento di aiutarti e spero che troverai soggetti buoni. Stai attento a cosa scegli perche sono pochi gli allevatori che allevano il cardellino, e i soggetti buoni sono quelli nati in gabbie. Cmq vedo che questo problemino l'hai risolto. Ti consiglio di sceglere dei soggetti non classificati buoni nel canto perche loro costano, e se il tuo scopo e solo l'ibridazione non vedo perche spendere tropo.
ciao e spero daverti aiutato
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Re: Importazione fringillidi
borat94 ha scritto:Grazie vi informero delle notizie che mi dara la forestale e se mai fosse vi madero le foto dei soggetti che comprero..grazie a tutti.
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Re: Importazione fringillidi
borat94 ha scritto:Leggi il post nuemro due..dice che si possono porttare i balcanica in italia tranquillamente.
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Re: Importazione fringillidi
Massimo Riva ha scritto:
Ciaooo,hai letto la data?Penso siano cambiate un po di cose....Poi Santi che parla di aver fatto riprodurre una cardellina di cattura....ma si poteva ancora nel 2008 detenere uccelli di cattura?
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Re: Importazione fringillidi
CristianoFerrari ha scritto:Solitamente quando si parla di animali "d'importazione" ci si riferisce ad animali di cattura,importati da paesi dove questa e' legale ma non credo che in italia sia legale detenerli.
Mi viene da ridere.....hai presente come vengono fatti i controlli qui?
Non sanno riconoscere un major da un nostrano,come fai a dimostrare che sono dei balcanica non anellati ma comprati regolarmente???
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