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Alimentazione dei fringillidi
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Alimentazione dei fringillidi
Massimoi riva ha scritto:
Alimentazione
dei fringillidi
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I FRINGILLIDI SONO UCCELLI GREGARI E SI NUTRONO DI VEGETALI, COMPLETANDO LA DIETA, A VOLTE, CON PICCOLI VERMI. SONO FACILMENTE ADDOMESTICABILI E SI TROVANO PIU' O MENO ABBONDANTI IN TUTTI I PAESI DEL MONDO. LE FEMMINE DEPONGONO DA QUATTRO A SEI UOVA BIANCHE CON MACCHIE BRUNE.
Alla famiglia Fringillidae appartengono numerose specie di Passeriformi di piccola taglia, la più nota delle quali è senza dubbio il Canarino. Mentre l’allevamento del Canarino non presenta grossi problemi e questa specie è ormai considerabile del tutto domestica, per gli altri Fringillidi sussistono ancora numerose difficoltà, in particolare nella determinazione della dieta più idonea, anche in virtù della scarsa “domesticità” di tali uccelli, che fa preferire loro gli alimenti più simili a quelli di cui si nutrirebbero in natura.
Il metabolismo basale dei piccoli passeriformi è più elevato rispetto alla maggior parte degli altri uccelli ed il loro fabbisogno energetico può variare di molto in funzione di diversi fattori quali temperatura, alloggiamento (gabbia o voliera) e stato fisiologico dei volatili (mantenimento, riproduzione, accrescimento, muta).
La formulazione della dieta deve, quindi, tener conto di tali variabili, al fine di non determinare squilibri energetici in questi piccoli uccelli, il cui organismo poco si presta a “compensare”, per un periodo prolungato, condizioni non ottimali.
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GLI ALIMENTI
La base alimentare dei Fringillidi è costituita da miscele di semi secchi, la cui composizione è spesso formulata su basi empiriche. Tale dieta viene integrata da ulteriori alimenti di diversa origine, oltre che da complessi polivitaminici e minerali, la cui differente associazione, nella formulazione della dieta, è alla base del successo nell’allevamento di questi volatili.
Le miscele di semi secchi
Si tratta di miscugli di semi di Graminacee (Scagliola, Miglio, Panìco, Avena, Orzo, Frumento, Grano saraceno, Sorgo, ecc.), ricchi in carboidrati e rappresentanti generalmente i 3/4 della miscela, cui vengono aggiunti semi oleosi (Niger, Lino, Canapa, Perilla, Ravizzone, Girasole, Cardo, Lattuga, Cicoria, Camelina, ecc.), ricchi in lipidi e proteine.
Sebbene rappresentino la base alimentare dei Fringillidi, riesce molto difficile ad offrire un’alimentazione bilanciata basata solo sulle miscele di semi, poiché tali alimenti risultano carenti in alcuni importanti elementi nutritivi (vitamine, aminoacidi, calcio, ecc…) mentre sovente eccedono nell’apporto calorico.
Gli uccelli, inoltre, selezionano i semi che sono loro offerti, preferendo quelli più ricchi di grassi. Come detto, infatti, non si tratta di animali domesticati come il Canarino ed il retaggio della condizione selvatica consiglia loro di prescegliere i semi oleosi, preziosi per la sopravvivenza allo stato naturale, ma spesso controproducenti in cattività. Non di rado i semi secchi sono contaminati da batteri potenzialmente patogeni e questo vale soprattutto per le sementi meno comuni, di più lento smercio nelle rivendite.
I pastoni
Sono alimenti aventi come base degli sfarinati di pane e/o biscotti; questi ultimi possono anche contenere uova. Spesso le case produttrici arricchiscono il prodotto con vitamine e sali minerali. Dal momento che non sempre tali prodotti sono graditi ai volatili, sovente ai pastoni sono aggiunti semi oleosi per aumentarne l’appetibilità. In altri casi, per ottenere lo stesso scopo, il pastone viene “grassato” con la spiacevole conseguenza di aumentare tanto la quota calorica della razione, quanto il rischio di irrancidimento del prodotto.Il pastone “base” è, generalmente, modificato dall’allevatore con l’aggiunta di altri alimenti (semi cotti o germinati, caseina, erbe prative, integratori, ecc.) allo scopo di aumentare il valore nutrizionale di tale cibo, prezioso in particolare durante il periodo dell’allevamento dei piccoli.Il pastone rappresenta, inoltre, un valido mezzo per somministrare agli uccelli vari tipi di medicamenti.
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PREDE VIVE
Le larve della Tarma della farina, della Camola del miele e della Mosca carnaria rappresentano le principali prede vive fornite ai Fringillidi, quale fonte proteica utile per l’allevamento dei piccoli.
Poiché le larve sono particolarmente ricche in fosforo occorre supplementare la dieta con calcio, al fine di compensare lo squilibrio che si verrebbe a determinare tra i due elementi. Non di rado queste larve risultano albergare Escherichia coli o altri Enterobatteri potenzialmente patogeni per i volatili.
I semi cotti
Comprendono miscele di legumi (fagioli, ceci, piselli, soia, azuki, ecc.) e cereali (frumento, farro, orzo, grano saraceno, ecc.) sottoposte a cottura. L’alimento che ne deriva risulta particolarmente indicato nel completare la dieta, specie nel periodo riproduttivo, dei Fringillidi.
La cottura, infatti, rende i legumi maggiormente digeribili, oltre ad inattivare i fattori antinutrizionali in essi presenti, permettendo di fornire agli uccelli un’ulteriore fonte proteica.
I semi germinati
I semi sottoposti a germinazione presentano delle interessanti caratteristiche nutrizionali che ne consigliano l’utilizzo nell’alimentazione dei Fringillidi, in particolare nel periodo della riproduzione. Il processo di germinazione, infatti, aumenta il valore nutrizionale del seme convertendo gli acidi grassi in elementi idrosolubili e scindendo le proteine in aminoacidi. Anche il contenuto in provitamina A è maggiore nei semi germinati rispetto al seme secco. Il valore nutrizionale è massimo tra i 3 ed i 5 giorni di germinazione, periodo nel quale maggiore è la presenza dei preziosi enzimi digestivi, attivati dopo l’idratazione del seme.
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Frutta e bacche
Alcune specie dal becco robusto, come il Ciuffolotto ed il Frosone, sono particolarmente ghiotti di bacche e tale caratteristica permette di ampliarne la dieta in cattività, ricorrendo, oltretutto, ad alimenti naturalmente ricchi di vitamine. Numerose piante, selvatiche e non (Sorbo, Piracanta, Agrifoglio, Ginepro, Biancospino, Ribes, Lampone, Mirtillo, ecc..) forniscono bacche utilizzabili nell’alimentazione delle suddette specie, particolarmente ghiotte anche delle gemme degli alberi da frutta. Altre specie (Cardellino, Lucherino) sono meno attratte da questi alimenti, così come dalla frutta in genere (mela, pera, arancia, ecc.) della quale apprezzano più i semi in essa contenuti che la polpa.
Erbe prative
I vegetali freschi sono ben accettati dalla maggior parte delle specie che ne apprezzano soprattutto i semi allo stato lattiginoso, alimento di cui si nutrono anche in natura. Nella maggior parte dei casi si tratta di erbe a crescita spontanea (Centocchio, Tarassaco, Cardo, Borsa di Pastore, Senecio, Gramigna, Piantaggine, ecc..), raccolte nei campi; meno frequentemente si tratta di piante appositamente coltivate dall’allevatore (Scagliola, Miglio, Panico, Girasole, Lattuga, Cicoria, ecc…).
Il valore nutrizionale dei semi delle erbe prative è maggiore di quello dei semi secchi. Occorre, tuttavia, fornire tale alimento costantemente durante l’allevamento ed in buona quantità; diversamente gli uccelli tenderanno a divorare anche le parti verdi della pianta (dopo averne consumato i semi) rischiando di non coprire il fabbisogno energetico.
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FONTE
Dott. GINO CONZO - Medico Veterinario Specialista in Patologia Aviare
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