Allevare allo stecco

Questa tecnica è sicuramente piu diffusa nel mondo dei pappagalli, ma ultimamente girovafgando per internet ho visto piu di una foto di allevatori intenti a nutrire piccoli canarini o altre specie passeriformi direttamente col nido in mano.
Mi sono fatto qualche idea e se posso vagamente capire l'uso di questa pratica con particolari specie che necessitano di balia e vuoi per qualche motivo l'allevatore ne è sprovvisto in quel momento quidni per non buttare la nidiata si interviene manualmente.
Ma ho visto foto dove si imbeccavano pulli di canarini e nemmeno di razze particolari che spesso non sono portate ad allevare, ma con razze apparentemente semplici.
Si sta diffondendo l'allevamento allo stecco anche nel modo dei canarini ?

Credo di si, i numerosi video presenti in rete, intrigano molto e molti penso saranno tentati ad imitarli. Spesso si vedono cardellini addestrati dagli allevatori dei paesi arabi dellla costa mediterranea, alcuni veramente spettacolari. Comunque è una pratica sicuramente da non incentivare secondo me.

Non la critico se fatta per salvare la nidiata o il singolo pullo che ha problemi, ma sicuramente non è buona cosa se fatta con regolarità perchè si perdono degli imprinting naturali secondo me importantissimi.
Cerchiamo tutti di avere soggetti che si riproducono da soli e si spera senza balie, se ci mettiamo a fare anche noi da balia non se ne esce piu.

Questa pratica usata encomiabilmente come "salvataggio" per piccoli che hanno avuto sfortune varie durante i loro natali, sta diventando una vera e propria "piaga" perché ormai di "moda".

È facile osservare quanto quest'ultimo "onere" da parte dell'allevatore trovi un riscontro economico maggiore, consentendogli di vendere tali soggetti a prezzi più alti, addirittura il doppio se non il triplo del valore medio di mercato per un uccello destinato al mercato di affezione. Sempre per soldi!

Non la condivido neanche io, oltre all'importante imprinting solo la madre del piccolo pullo potrà alimentarlo al meglio con il fondamentale "latte di pappagallo"; una sostanza altamente nutriente che viene riversata nel gozzo dai primi giorni di vita in su. Animali cresciuti allo stecco, sono difatti più deboli poiché privi di quegli essenziali anticorpi che solo la madre potrà loro trasmettere, ma anche il rovescio della medaglia sta nel dire che gli animali NON SONO GIOCATTOLI: si sono registrati animali affezionati a tal punto al padrone, che in periodi di stanca da parte di quest'ultimo, allontanati o trascurati, l'hanno presa talmente male da deplumarsi totalmente, eccezione fatta per la testa.

Gli alimenti allo stecco, possono anche essere composti con gli ingredienti migliori in commercio, ma non potranno mai sostituire al 100% l'alimento (il latte) fornito dalla madre.

Mi ritrovo per l'ennesima volta ad esternare un punto di vista che potrebbe anche infastidire, ma è il mio pensiero ed ho ragioni valide per sostenerlo, quindi fatta eccezione per qualche esemplare "salvato" in extremis, chi alleva allo stecco è soltanto un commerciante che mira ad incassare più soldi. C'è più gusto a guadagnarsi la fiducia del proprio animale anche pian piano, partendo da un soggetto non allevato allo stecco ma di certo "manipolato" sin dalla tenera età.

io lo sempre visto e praticato questo metodo di aiuto/soccorso ai pulli abbandonati dalla madre o per inadempienza, che lo si faccia per lucro non ciò neanche mai pensato sinceramente.
è eviente che questa metodologia non apporta ai pulli tutte le sostanze che la madre può dare per questo è da praticare solo per necessità, e non per usi commerciali.

Spangle76 ha scritto:Questa pratica usata encomiabilmente come "salvataggio" per piccoli che hanno avuto sfortune varie durante i loro natali, sta diventando una vera e propria "piaga" perché ormai di "moda".

È facile osservare quanto quest'ultimo "onere" da parte dell'allevatore trovi un riscontro economico maggiore, consentendogli di vendere tali soggetti a prezzi più alti, addirittura il doppio se non il triplo del valore medio di mercato per un uccello destinato al mercato di affezione. Sempre per soldi!

Non la condivido neanche io, oltre all'importante imprinting solo la madre del piccolo pullo potrà alimentarlo al meglio con il fondamentale "latte di pappagallo"; una sostanza altamente nutriente che viene riversata nel gozzo dai primi giorni di vita in su. Animali cresciuti allo stecco, sono difatti più deboli poiché privi di quegli essenziali anticorpi che solo la madre potrà loro trasmettere, ma anche il rovescio della medaglia sta nel dire che gli animali NON SONO GIOCATTOLI: si sono registrati animali affezionati a tal punto al padrone, che in periodi di stanca da parte di quest'ultimo, allontanati o trascurati, l'hanno presa talmente male da deplumarsi totalmente, eccezione fatta per la testa.

Gli alimenti allo stecco, possono anche essere composti con gli ingredienti migliori in commercio, ma non potranno mai sostituire al 100% l'alimento (il latte) fornito dalla madre.

Mi ritrovo per l'ennesima volta ad esternare un punto di vista che potrebbe anche infastidire, ma è il mio pensiero ed ho ragioni valide per sostenerlo, quindi fatta eccezione per qualche esemplare "salvato" in extremis, chi alleva allo stecco è soltanto un commerciante che mira ad incassare più soldi. C'è più gusto a guadagnarsi la fiducia del proprio animale anche pian piano, partendo da un soggetto non allevato allo stecco ma di certo "manipolato" sin dalla tenera età.

Chi + di me puo' dire qualcosa in merito a questo post ,ho salvato Fortunello da morte certa e x lui ero la sua mamma ,aprivo lo sportello veniva sul dito mangiava ritorno in gabbia poi la decisione cosa fare? l'ho messo insieme agli altri, cosa secondo me + giusta , e adesso con una ff gli ho regalati al nonno del ragazzo di mia figlia   

Scontato dire che è una pratica da adottare solo in situazione di bisogno estremo,il tutto deve essere estremamente naturale,a volte penso che se i nostri pennuti fossero in natura che cosa succederebbe?Che la natura farebbe il suo corso,nella buona e nella cattiva sorte,quindi per prima bisogna far fare il corso alla natura,eppoi eventualmente come dicevo prima in casi estremi si puo tentare d'intervenire.