Phaeo Rosso Avorio Intenso

Phaeo Rosso Avorio Intenso

Mutazione: phaeo (4°fattore di riduzione).
Comportamento genetico: il phaeo è una mutazione recessiva non legata al sesso, allelica al topazio. Il rosso è il lipocromo traslato al canarino di colore utilizzando in ibridazione il Cardinalismo del Venezuela. Alla stregua del giallo è da considerarsi di base rispetto alle forme mutate.

Effetti della mutazione: il phaeo inibisce l'eumelanina nera e bruna, mentre non esplica effetti apprezzabili sulla feomelanina. Tale mutazione agisce con modalità quasi analoghe sia sul tipo nero che sul tipo bruno. Il nero phaeo e il bruno phaeo, quindi, concorrono nella stessa categoria.
Caratteristiche fondamentali: Disegno a "forma di mandorla" caratterizzato da assenza di feomelanina nella massima espressione. Occhio rossiccio (meno evidente negli esemplari geneticamente neri). Varietà rosso di tonalità di vermiglio. Mantello privo di brinature.
Difetti:
Disegno confuso o "appastellato". Effetto "melanina centrale" determinato di presenza marcata di melanina residua al centro delle penne in particolare su remigranti e/o timoniere(circostanza che interessa essenzialmente i nero phaeo). Tonalità del rosso spenta o cupa. Presenza sulla livrea di brinatura più o meno accentuata.
Accoppiamenti: Quando la mutazione phaeo agisce sui tipi base agata e isabella l'effetto fenotipico che ne sortisce è l'assenza delle melanine sul mantello e la depigmentazione dell'occhio che appare rosso evidente. Questi esemplari erano annoverati tra i melaninici a occhi rossi; ora non sono più inseriti tra le categorie a concorso. Di seguito, pertanto, sono riportati gli accoppiamenti possibili con l'impiego dei tipi base nero e bruno. Esemplari appartenenti alla categoria intenso, dovrebbero essere accoppiati con brinati. Sono possibili, comunque, altre modalità d'accoppiamento in ragione degli obbiettivi selettivi che s'intendono perseguire, tenendo conto della struttura delle penne dei riproduttori, al fine di contenere il piumaggio della prole entro limiti ottimali, non degenerativi. Possibili, quindi, gli accoppiamenti intenso x intenso (dal quale si ottengono, tra l'altro, intensi omozigoti) e intenso (meglio se omozigote) x mosaico.

Fonte
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