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La colonia riproduttiva dei Conuri della Patagonia
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La colonia riproduttiva dei Conuri della Patagonia
La colonia riproduttiva dei Conuri della Patagonia
di Dr.Jaun F.Masello e Dr.Petra Quillfeldt
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Negli ultimi decenni i pappagalli sono diventati l’ordine di uccelli più minacciato al mondo; il 26% delle 350 specie di Psittacidi sono globalmente a rischio di estinzione, mentre l’11% sono minacciati. Questa situazione peggiora nell’America Latina e nei Caraibi, dove il 31% delle specie di Psittacidi sono a grave rischio di estinzione.
Le minacce principali sono costituite dalla perdita, dalla frammentazione o dal degrado degli habitat riproduttivi, dalle catture per il commercio, dall’introduzione di specie esotiche e dalla caccia. Vi sono alcuni aspetti importanti della loro biologia riproduttiva che contribuiscono alla loro fragilità, come il lungo potenziale di vita, le abitudini riproduttive e la nidificazione di gruppo. Tra tutte le famiglie di uccelli, i pappagalli sono anche probabilmente quella più colorata, un fenomeno che ha indubbiamente contribuito alla loro persecuzione e alla popolarità come uccelli da compagnia. Mancano ancora molte conoscenze biologiche sulla maggior parte delle specie di pappagalli, necessarie per identificare le minacce che potrebbero portarle all’estinzione, per monitorare le popolazioni, valutare gli interventi per la conservazione, e migliorare i programmi di riproduzione in cattività.
I Conuri della Patagonia
In Argentina, i Conuri della Patagonia (Cyanoliseus patagonus), una specie molto gregaria, sono diffusi dalle pendici delle Ande del nord-est, fino alle steppe meridionali. Generalmente vivono nelle praterie, ma sono anche presenti in valli boscose, con colline e fattorie. I Conuri occupano le colonie da uno a due mesi prima di deporre le uova, e abbandonano gradualmente i siti riproduttivi dopo che i piccoli hanno lasciato il nido. Gli adulti scavano i loro nidi creando dei tunnel nelle pareti di arenaria, di calcare o nella terra. Le coppie riproduttrici utilizzano sempre lo stesso nido, ingrandendolo ogni anno. Ogni nido viene occupato da una sola coppia. I Conuri della Patagonia non foderano il nido, depositano le uova sul fondo sabbioso del nido. Effettuano una deposizione per ogni stagione riproduttiva. La femmina depone da due a cinque uova che cova per circa 24 giorni, mentre il maschio procura il cibo. Le uova si schiudono con un intervallo che va da uno a tre giorni (generalmente due), cerando una graduatoria nella taglia dei nidiacei che rimangono nel nido per circa 60 giorni. Dopo aver lasciato il nido, vengono nutriti dagli adulti per circa altri quattro mesi. I Conuri della Patagonia hanno un sistema riproduttivo socialmente e geneticamente monogamo, con entrambi i genitori che si occupano intensivamente della prole.
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Gli ultimi studi sullo stato della conservazione e sulla distribuzione dei Conuri della Patagonia in Argentina, sono stati effettuati alla fine degli anni ‘70 e nei primi anni ‘80. Da allora non è stato effettuato un monitoraggio sistematico. In passato, questa specie era molto comune in Argentina, ma ora sono solo localmente abbondati. Dall’inizio del XIX secolo la loro distribuzione si è ridotta notevolmente. In Argentina, il Conuro della Patagonia è scomparso dalla provincia di Córdoba e a nord di Buenos Aires. Questo declino è stato causato dall’aumento della persecuzione per i danni che causano alle coltivazioni, la conversione delle praterie in terreni agricoli, e in seguito all’aumento delle catture per il commercio. I Conuri della Patagonia, sono, o erano, i pappagalli più comunemente venduti in Europa. Attualmente si sta anche valutando la possibilità di incrementare le catture. Alcune delle caratteristiche principali della biologia riproduttiva di questa specie contribuiscono anche alla sua fragilità e al suo declino: il lungo potenziale di vita, un sistema riproduttivo socialmente e geneticamente monogamo, e in particolare l’abitudine di riprodursi in grandi e cospicue colonie. Per i Conuri della Patagonia è molto difficoltoso ricolonizzare le aree dalle quali sono stati rimossi.
Un indicatore della sua fragilità, è lo stato attuale della sottospecie cilena, C. p. bloxami (era C. p. byroni). In seguito al suo drastico declino, è considerata a rischio di estinzione: alla fine degli anni ‘80 si è stimato che sopravvivevano solo 3.000 esemplari in natura. Ci risulta che solo una colonia molto piccola della sottospecie della Patagonia (C.p.patagonus) sia legalmente protetta (Reserva Punta Bermeja, Río Negro, Argentina). I Conuri della Patagonia vengono ufficialmente considerati dannosi per l’agricoltura (Legge nazionale argentina sulla salute vegetale 6704/63). Causano danni ai vigneti, ai frutti dell’albero Mesquite (Prosopis alba), ai peschi, ai peri e ad altri frutti dei climi temperati, alle coltivazioni di mais, girasole e grano, e ai germogli delle piantagioni forestali. Tuttavia, ad eccezione di alcune aree agricole marginali e in alcuni casi particolari, i danni non sono consistenti. Nonostante ciò, per diversi anni sono stati utilizzati dei metodi letali per controllarli (avvelenamento dei nidi, distruzione massiccia delle aree di nidificazione, il taglio degli alberi utilizzati per il pernottamento, esche avvelenate, caccia), anche in assenza di dati oggettivi sui danni reali causati dalle specie e di una valutazione delle alternative e delle conseguenze.
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La colonia di El Cóndor, Río Negro
Dal 1998 conduciamo uno studio sulla biologia riproduttiva dei Conuri della Patagonia della più grande e importante colonia di questa specie. La colonia è situata ad ovest del villaggio di El Cóndor (o Villa Marítima El Cóndor, o Balneario Massini, o La Boca) a 30 km a sud-ovest da Viedma, nella provincia di Río Negro, in Patagonia, Argentina. La colonia si estende su 7.5 km di colline di arenaria. Il chilometro più occidentale della colonia (41º3'S, 62º48'W) è il più popolato in assoluto, con 6.750 nidi attivi. L’habitat che circonda la colonia è costituito principalmente da steppa patagonica. In seguito a delle ricerche approfondite sulla biologia riproduttiva dei pappagalli, questa colonia risulta essere la più grande del mondo.
Negli ultimi 25 anni, questo straordinario patrimonio mondiale: la più grande colonia al mondo di pappagalli, è stato seriamente minacciato. La prima grave aggressione a questo sito riproduttivo è stata la nebulizzazione di Endrin (o DDT) su alcune parti della colonia nel tentativo di ridurre il numero dei pappagalli. Probabilmente è stata ripetuta per diversi anni, con la giustificazione che era necessario proteggere le coltivazioni della zona. Non ci sono informazioni dettagliate su questo intervento per il “controllo” degli esemplari che si riproducono a El Cóndor, ed è difficile (e molto costoso) valutare l’impatto che ha avuto sulla colonia. Fortunatamente queste misure discutibili per il “controllo della popolazione” sono cessate agli inizi degli anni ‘80.
La necessità di protezione
Negli anni ‘90 un settore delle colline, tra il primo e il secondo chilometro della colonia, è stato distrutto con la dinamite per creare un passaggio pedonale e una strada per raggiungere la spiaggia sotto alla collina (chiamata Segunda Bajada del Faro o Bajada de Picoto). Abbiamo calcolato che questi lavori hanno distrutto circa 800 nidi. Durante la stagione riproduttiva 2000-2001, il passaggio per le macchine è stato allargato. Ora le macchine possono raggiungere direttamente la spiaggia, e c’è un ristorante situato a soli circa 50 m dai primi nidi del secondo chilometro della colonia. In questo settore viene suonata musica ad alto volume, e vengono spesso organizzati degli eventi sportivi alla fine della stagione riproduttiva (Gennaio). Il risultato è stato che in seguito a questi lavori, la maggior parte dei nidi vicini ai lati del passaggio sono inattivi nelle stagioni riproduttive.
Tutti gli anni, da metà Dicembre fino a Gennaio durante il periodo festivo, la colonia di El Cóndor viene molto disturbata con la spiaggia sotto le colline che si riempie di turisti e di macchine. Alle macchine è consentito passare lungo la spiaggia, e centinaia di automobilisti parcheggiano fino a una distanza di soli 20 metri dai nidi più bassi della colonia. In questa situazione i Conuri della Patagonia adulti possono nutrire i piccoli solo durante l’alta marea quando i turisti e le macchine lasciano la spiaggia. In un tipico week-end di Gennaio, circa 10.000 turisti visitano il villaggio di El Cóndor e la spiaggia vicina alla colonia dei Conuri della Patagonia. Inoltre, vengono effettuate delle corse illegali di moto e di fuoristrada lungo il primo e il secondo chilometro della colonia.
Sfortunatamente la maggior parte degli abitanti locali ha un atteggiamento negativo nei confronti dei Conuri della Patagonia che si riproducono a El Cóndor. La stampa locale promuove il punto di vista che questi Conuri sono molto dannosi per le coltivazioni. Per la maggior parte dei visitatori che passano le vacanze a El Cóndor, i Conuri della Patagonia sono solo degli uccelli rumorosi che li disturbano mentre prendono il sole. Da metà Dicembre a Gennaio, in alcuni settori della colonia, i Conuri adulti che portano il cibo ai piccoli vengono aggrediti quasi tutti i giorni dai turisti. La polizia locale cerca di impedire che i Conuri vengano uccisi a sassate, ma la zona è vasta e gli agenti sono pochi. Gli agricoltori locali sparano ai pappagalli sui loro terreni durante la stagione riproduttiva, teoricamente per proteggere i raccolti. Inoltre, per eliminarli alcuni agricoltori avvelenano anche il grano, e nel periodo delle vacanze alcuni turisti gli sparano per divertimento. Alla luce di tutte le pressioni alla quale viene sottoposta questa colonia stiamo cercando di trovare un modo per proteggere legalmente la più grande colonia conosciuta di pappagalli da queste ed altre potenziali minacce.
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di Dr.Jaun F.Masello e Dr.Petra Quillfeldt
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Negli ultimi decenni i pappagalli sono diventati l’ordine di uccelli più minacciato al mondo; il 26% delle 350 specie di Psittacidi sono globalmente a rischio di estinzione, mentre l’11% sono minacciati. Questa situazione peggiora nell’America Latina e nei Caraibi, dove il 31% delle specie di Psittacidi sono a grave rischio di estinzione.
Le minacce principali sono costituite dalla perdita, dalla frammentazione o dal degrado degli habitat riproduttivi, dalle catture per il commercio, dall’introduzione di specie esotiche e dalla caccia. Vi sono alcuni aspetti importanti della loro biologia riproduttiva che contribuiscono alla loro fragilità, come il lungo potenziale di vita, le abitudini riproduttive e la nidificazione di gruppo. Tra tutte le famiglie di uccelli, i pappagalli sono anche probabilmente quella più colorata, un fenomeno che ha indubbiamente contribuito alla loro persecuzione e alla popolarità come uccelli da compagnia. Mancano ancora molte conoscenze biologiche sulla maggior parte delle specie di pappagalli, necessarie per identificare le minacce che potrebbero portarle all’estinzione, per monitorare le popolazioni, valutare gli interventi per la conservazione, e migliorare i programmi di riproduzione in cattività.
I Conuri della Patagonia
In Argentina, i Conuri della Patagonia (Cyanoliseus patagonus), una specie molto gregaria, sono diffusi dalle pendici delle Ande del nord-est, fino alle steppe meridionali. Generalmente vivono nelle praterie, ma sono anche presenti in valli boscose, con colline e fattorie. I Conuri occupano le colonie da uno a due mesi prima di deporre le uova, e abbandonano gradualmente i siti riproduttivi dopo che i piccoli hanno lasciato il nido. Gli adulti scavano i loro nidi creando dei tunnel nelle pareti di arenaria, di calcare o nella terra. Le coppie riproduttrici utilizzano sempre lo stesso nido, ingrandendolo ogni anno. Ogni nido viene occupato da una sola coppia. I Conuri della Patagonia non foderano il nido, depositano le uova sul fondo sabbioso del nido. Effettuano una deposizione per ogni stagione riproduttiva. La femmina depone da due a cinque uova che cova per circa 24 giorni, mentre il maschio procura il cibo. Le uova si schiudono con un intervallo che va da uno a tre giorni (generalmente due), cerando una graduatoria nella taglia dei nidiacei che rimangono nel nido per circa 60 giorni. Dopo aver lasciato il nido, vengono nutriti dagli adulti per circa altri quattro mesi. I Conuri della Patagonia hanno un sistema riproduttivo socialmente e geneticamente monogamo, con entrambi i genitori che si occupano intensivamente della prole.
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Gli ultimi studi sullo stato della conservazione e sulla distribuzione dei Conuri della Patagonia in Argentina, sono stati effettuati alla fine degli anni ‘70 e nei primi anni ‘80. Da allora non è stato effettuato un monitoraggio sistematico. In passato, questa specie era molto comune in Argentina, ma ora sono solo localmente abbondati. Dall’inizio del XIX secolo la loro distribuzione si è ridotta notevolmente. In Argentina, il Conuro della Patagonia è scomparso dalla provincia di Córdoba e a nord di Buenos Aires. Questo declino è stato causato dall’aumento della persecuzione per i danni che causano alle coltivazioni, la conversione delle praterie in terreni agricoli, e in seguito all’aumento delle catture per il commercio. I Conuri della Patagonia, sono, o erano, i pappagalli più comunemente venduti in Europa. Attualmente si sta anche valutando la possibilità di incrementare le catture. Alcune delle caratteristiche principali della biologia riproduttiva di questa specie contribuiscono anche alla sua fragilità e al suo declino: il lungo potenziale di vita, un sistema riproduttivo socialmente e geneticamente monogamo, e in particolare l’abitudine di riprodursi in grandi e cospicue colonie. Per i Conuri della Patagonia è molto difficoltoso ricolonizzare le aree dalle quali sono stati rimossi.
Un indicatore della sua fragilità, è lo stato attuale della sottospecie cilena, C. p. bloxami (era C. p. byroni). In seguito al suo drastico declino, è considerata a rischio di estinzione: alla fine degli anni ‘80 si è stimato che sopravvivevano solo 3.000 esemplari in natura. Ci risulta che solo una colonia molto piccola della sottospecie della Patagonia (C.p.patagonus) sia legalmente protetta (Reserva Punta Bermeja, Río Negro, Argentina). I Conuri della Patagonia vengono ufficialmente considerati dannosi per l’agricoltura (Legge nazionale argentina sulla salute vegetale 6704/63). Causano danni ai vigneti, ai frutti dell’albero Mesquite (Prosopis alba), ai peschi, ai peri e ad altri frutti dei climi temperati, alle coltivazioni di mais, girasole e grano, e ai germogli delle piantagioni forestali. Tuttavia, ad eccezione di alcune aree agricole marginali e in alcuni casi particolari, i danni non sono consistenti. Nonostante ciò, per diversi anni sono stati utilizzati dei metodi letali per controllarli (avvelenamento dei nidi, distruzione massiccia delle aree di nidificazione, il taglio degli alberi utilizzati per il pernottamento, esche avvelenate, caccia), anche in assenza di dati oggettivi sui danni reali causati dalle specie e di una valutazione delle alternative e delle conseguenze.
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La colonia di El Cóndor, Río Negro
Dal 1998 conduciamo uno studio sulla biologia riproduttiva dei Conuri della Patagonia della più grande e importante colonia di questa specie. La colonia è situata ad ovest del villaggio di El Cóndor (o Villa Marítima El Cóndor, o Balneario Massini, o La Boca) a 30 km a sud-ovest da Viedma, nella provincia di Río Negro, in Patagonia, Argentina. La colonia si estende su 7.5 km di colline di arenaria. Il chilometro più occidentale della colonia (41º3'S, 62º48'W) è il più popolato in assoluto, con 6.750 nidi attivi. L’habitat che circonda la colonia è costituito principalmente da steppa patagonica. In seguito a delle ricerche approfondite sulla biologia riproduttiva dei pappagalli, questa colonia risulta essere la più grande del mondo.
Negli ultimi 25 anni, questo straordinario patrimonio mondiale: la più grande colonia al mondo di pappagalli, è stato seriamente minacciato. La prima grave aggressione a questo sito riproduttivo è stata la nebulizzazione di Endrin (o DDT) su alcune parti della colonia nel tentativo di ridurre il numero dei pappagalli. Probabilmente è stata ripetuta per diversi anni, con la giustificazione che era necessario proteggere le coltivazioni della zona. Non ci sono informazioni dettagliate su questo intervento per il “controllo” degli esemplari che si riproducono a El Cóndor, ed è difficile (e molto costoso) valutare l’impatto che ha avuto sulla colonia. Fortunatamente queste misure discutibili per il “controllo della popolazione” sono cessate agli inizi degli anni ‘80.
La necessità di protezione
Negli anni ‘90 un settore delle colline, tra il primo e il secondo chilometro della colonia, è stato distrutto con la dinamite per creare un passaggio pedonale e una strada per raggiungere la spiaggia sotto alla collina (chiamata Segunda Bajada del Faro o Bajada de Picoto). Abbiamo calcolato che questi lavori hanno distrutto circa 800 nidi. Durante la stagione riproduttiva 2000-2001, il passaggio per le macchine è stato allargato. Ora le macchine possono raggiungere direttamente la spiaggia, e c’è un ristorante situato a soli circa 50 m dai primi nidi del secondo chilometro della colonia. In questo settore viene suonata musica ad alto volume, e vengono spesso organizzati degli eventi sportivi alla fine della stagione riproduttiva (Gennaio). Il risultato è stato che in seguito a questi lavori, la maggior parte dei nidi vicini ai lati del passaggio sono inattivi nelle stagioni riproduttive.
Tutti gli anni, da metà Dicembre fino a Gennaio durante il periodo festivo, la colonia di El Cóndor viene molto disturbata con la spiaggia sotto le colline che si riempie di turisti e di macchine. Alle macchine è consentito passare lungo la spiaggia, e centinaia di automobilisti parcheggiano fino a una distanza di soli 20 metri dai nidi più bassi della colonia. In questa situazione i Conuri della Patagonia adulti possono nutrire i piccoli solo durante l’alta marea quando i turisti e le macchine lasciano la spiaggia. In un tipico week-end di Gennaio, circa 10.000 turisti visitano il villaggio di El Cóndor e la spiaggia vicina alla colonia dei Conuri della Patagonia. Inoltre, vengono effettuate delle corse illegali di moto e di fuoristrada lungo il primo e il secondo chilometro della colonia.
Sfortunatamente la maggior parte degli abitanti locali ha un atteggiamento negativo nei confronti dei Conuri della Patagonia che si riproducono a El Cóndor. La stampa locale promuove il punto di vista che questi Conuri sono molto dannosi per le coltivazioni. Per la maggior parte dei visitatori che passano le vacanze a El Cóndor, i Conuri della Patagonia sono solo degli uccelli rumorosi che li disturbano mentre prendono il sole. Da metà Dicembre a Gennaio, in alcuni settori della colonia, i Conuri adulti che portano il cibo ai piccoli vengono aggrediti quasi tutti i giorni dai turisti. La polizia locale cerca di impedire che i Conuri vengano uccisi a sassate, ma la zona è vasta e gli agenti sono pochi. Gli agricoltori locali sparano ai pappagalli sui loro terreni durante la stagione riproduttiva, teoricamente per proteggere i raccolti. Inoltre, per eliminarli alcuni agricoltori avvelenano anche il grano, e nel periodo delle vacanze alcuni turisti gli sparano per divertimento. Alla luce di tutte le pressioni alla quale viene sottoposta questa colonia stiamo cercando di trovare un modo per proteggere legalmente la più grande colonia conosciuta di pappagalli da queste ed altre potenziali minacce.
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massimo riva- Admin
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