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Il pappagallo Riccardo
+3
g_iuseppe
Spangle76
Cristiano Ferrari
7 partecipanti
Pagina 1 di 1
Il pappagallo Riccardo
Sorbole ha scritto:Era un normale giorno di maggio della primavera scorsa. Mi citofona la vicina di casa per chiedere se per caso mi era scappato un pappagallo. Le dico che.... no, i miei erano tutti al loro posto, cosi' mi spiega che sul suo davanzale c'era un piccolo pappagallino verde e giallo chiedendomi lumi su come avrebbe potuto fare per catturarlo. Le spiego che non conoscendone provenienza e grado di domesticità, l'unica speranza era prenderlo per la gola: difficilmente gli uccelli nati in cattività riescono a procurarsi cibo adatto e sufficiente all'aperto. Le diedi un barattolo di mangime, raccomandandole di metterlo in un recipiente basso e largo tipo sottovaso che avrebbe spostato gradualmente verso l'interno della casa fino a indurlo ad entrare, per poi chiudere le finestre quando il pappagallino era dentro. Anni fa ricordo di aver recuperato un pappagallino affamatissimo, trasportandolo sul sottovaso in cui si abbuffava, dal giardino fin dentro casa. Tipo San Francesco.
Passarono un paio di giorni e non ebbi piu' notizie da parte della vicina. Poi partii per la puglia per una settimana di vacanze lasciando i miei stessi pappagallini alle cure di un birdsitter e mi dimenticai delle vicenda.
Al ritorno dalle vacanze, avvicinandomi alla voliera nel giardino, notai all'esterno, vicino al fondo della stessa, un piccolo uccellino verde e giallo che rovistava tra le bucce di miglio fuoriuscite dalla voliera, nella speranza di trovare qualche cosa di commestibile. “Deve essere il famoso pappagallino di cui parlava la vicina” - pensai - “evidentemente è riuscito a trovare dove nutrirsi. Intraprendente, però!”. In realtà lo vedevo invece in stato abbastanza precario. Si vedeva che era molto giovane, con cera ancora di colore incerto (vista in lontananza), ma comunque senza coda, un po' spennacchiato, di taglia piccoletta. Al solo avvicinarsi però si levava in volo per sparire tra gli alberi nei giardini confinanti al mio. Per dargli una possibilità attaccai un lato della mia voliera una mangiatoia con un po' di mangime. Probabilmente da qualche altra parte nel quartiere qualcuno stava facendo la stessa cosa, magari con il progetto di catturarlo.
Nei giorni successivi trovai nella mangiatoia qualche residuo ci semi sgusciati. Segno che aveva mangiato. Non tantissimo, ma mangiava. Gli avvistamenti nel frattempo divennero sempre piu' frequenti. Era abbastanza comune, ritornando a casa, trovarlo nei pressi della voliera, sulla “sua mangiatoia” o attaccato alla rete che scambiava opinioni con chi abitava all'interno. Anche i miei figli lo videro e ne furono naturalmente molto colpiti. “Bisognerà dargli un nome” - proposi allora. “Io voglio chiamarlo Riccardo” - disse il mio figlio piu' grande. Era il nome del suo migliore amico alla scuola dell'infanzia. Un omaggio all'amicizia, quindi. A dire il vero a me sembrava una femmina.... ma che importa? Riccardo sia!
Durante il mese di giugno il pappagallo Riccardo divenne sempre piu' assiduo frequentatore del nostro giardino. Lo notarono quasi tutti i vicini. Sempre piu' persone, passando alla sera mentre mi vedevano uscire con i cani o curare la voliera, mi chiedevano dettagli: “E' suo? Ma le è scappato o è addomesticato? Ma lo vedo sempre qui. Non scappa? Ma a dormire dove va? Ma i suoi che sono in gabbia non sono gelosi vedendo che lui è libero?”.
A dormire, per quanto riuscii a capire, andava su un tiglio a casa della vicina, a pochi metri dalla mia voliere. In quanto alla gelosia.... i miei non mi parevano per niente turbati, mentre LUI, a mio avviso, avrebbe dato qualsiasi cosa per entrare dentro! La maggior parte del tempo fini' per trascorrerlo aggrappato alla rete della voliera, saltellando dalla rete di confine con la vicina, alla sua mangiatoia, salvo correre ai ripari sul tiglio se qualcuno si avvicinava troppo.
Nel mese di luglio mia moglie e i miei figli si trasferirono al mare e io rimasi a fare il “marito in città”, lavorando tutto il giorno in ufficio e raggiungendoli solo nel weekend. Non ebbi molto tempo per monitorare la vita del pappagallo Riccardo. Mi limitavo a riempire la sua mangiatoia alla sera o al mattino... alcuni giorni nemmeno lo vedevo.
Provai un paio di volte a catturarlo col retino, ma senza successo e desistetti subito. Del resto i miei pappagallini erano in piena stagione riproduttiva e non volevo certo rischiare a introdurre un esemplare estraneo, forse femmina e prossimo all'età adulta. Mi sarei solo complicato la vita con una gabbia in piu'.... e del resto se finora se l'era cavata cosi' bene perché negarle quell'ultima estate di libertà?.... libertà che peraltro non sembrava apprezzare un gran ché.
Alla sera in chat, mio figlio dal mare chiedeva sempre notizie: “il pappagallo Riccardo sta bene?”. “Penso di si'... ieri era sulla rete del giardino di E., ma oggi non l'ho visto”. Volevo anche tenerlo pronto all'eventualità che un giorno non lo avremmo visto piu'. Qualcuno avrebbe potuto catturarlo e metterselo in gabbia (nella migliore eventualità)... ma il vicinato è anche pieno di gatti. La coda nel frattempo gli era cresciuta e sembrava abbastanza agile, anche se credo che tutta la sua attività motoria si limitasse nel volare dal tiglio su cui dormiva alla mia voliera, pochi metri piu' sotto.
Venne il turno delle mie vacanze. Partii per il campeggio in montagna con mio figlio, mentre mia moglie tornò al suo lavoro e ad occuparsi di Riccardo & company. La nostra strategia per far fronte al lungo periodo di chiusura degli asili. Mia moglie con una bimba piccola a casa bibesitterata durante tutto il giorno da cui correva non appena finiva il lavoro, aveva ancor meno tempo di me per occuparsi di Riccardo. E anche meno interesse. “Si', mi sembra di averlo visto ieri... o forse era giovedi'... boh... comunque sta sempre li da E. non si schioda di un metro, ormai si è insediato li' e vedrai che ci rimane.
Al ritorno delle vacanze infatti lo ritrovai al suo posto. E... sorpresone!! Era un maschio. Una bella cera tutta blu. Aveva passato tutta l'estate in questo fazzoletto di terra compreso tra due giardini, dormendo su un albero, anche sotto temporali, grandine e ogni condizione meteo, bevendo nelle ciotole dei cani, sopravvivendo a gatti e ad altri predatori anche umani.
All'apparenza adesso era un pappagallo “normale”. Un po' piccolo come taglia... longilineo.... niente di eccezionale. Ma nemmeno uno scarto che non vorrebbe nessuno.
Sul finire dell'estate, mio padre che era venuto per potare alcune piante mi fece notare una cosa “Sai, secondo me il tuo pappagallo Riccardo si è fidanzato”. Mi sembra che si imbecchi con un altro pappagallo che sta dentro alla tua voliera.”
Era vero. Si trattava di una pappagallina della seconda covata.... quindi piu' giovane di lui. E con tanti possibili pretendenti anche all'interno. Evidentemente il fascino del ragazzo di strada....
Si avvicinava l'autunno. Man mano che i novelli uscivano dal nido e raggiungevano un minimo di indipendenza, li trasferivo assieme ai loro genitori, senza nido, in una seconda volieretta più piccola che ai primi freddi avrei trasferito all'interno di una casetta da giardino in legno. Fini' in questa volieretta anche Wakawaka, la fidanzatina di Riccardo. E lui spostò la sua postazione abituale da una voliera all'altra. Tornando a casa ora ero praticamente certo di trovarlo aggrappato alla rete vicino alla sua amata. Sopraggiunse l'autunno... la condizione di apparente “privilegiato” del pappagallo Riccardo divenne d'un tratto agli occhi di tutti una condizione sfortunata. Faceva un po' pena vederlo sotto le piogge autunnali cercare riparto sotto una tettoia o pensarlo a dormire sull'albero tra il vento freddo quando i suoi colleghi domestici si rifugiavano tutti nei propri nidi. Era tempo di pensare a come fare per unirlo agli altri. Quando anche l'ultimo dei novelli fu svezzato e l'ultima coppia fu trasferita nella volieretta da interno, divenne urgente la cattura del pappagallo vagabondo anche per la salvaguardia della sua salute. Iniziai a pensare alle varie possibilità... col retino era veramente difficile. Canna da pesca con vischio sulla punta per sorprenderlo nel sonno? Ma al buio non sarebbe stato facile individuarlo. Andai a cercare tra i vecchi attrezzi che erano stati di mio nonno e riuscii a riesumare una vecchia trappola... una specie di gabbia con richiamo da mettere al centro e due gabbiette tetto a molla che scatta quando il volatile entra....
Ma non servi'. Ritornando a casa senza nemmeno scaricare l'arnese da bracconiere dalla macchina, notai che il pappagallo Riccardo era entrato nella voliera estiva ormai vuota, che avevo lasciato con lo sportello aperto.
Mi avvicinai, ma non usci'. Anzi volò verso l'alto. Cosi', dapprima chiusi lo sportello, poi entrai e lo catturai per metterlo con gli altri. Era ancora parecchio selvatico... i mesi trascorsi all'aperto ne avevano fatto un ottimo volatore con parecchio fiato. Catturarlo non fu facile nemmeno da dentro la gabbia. Era spaventatissimo. Messo con gli altri però in breve tempo divenne perfettamente integrato e indistinguibile come comportamento. Per tutto il periodo invernale lo vidi completamente indifferente alla presenza dell'uomo. Non mostrava di avere paura nemmeno se si introduceva la mano nella gabbia per dare cibo o pulire.
Ma le sorprese non erano finite... venne la primavera e il tempo di rimettere i pappagallini all'esterno nella voliera con i nidi. Riccardo era di fatto stato scelto nella rosa degli aspiranti riproduttori: in fondo se l'era meritato. E fu solo a questo punto che mi accorsi che la scelta non era solamente una scelta fatta col “cuore”. Riccardo era diventato oggettivamente un gran bel pappagallo. Colori sgargianti, bel piumaggio, macchie alla gola definite... un portamento elegante che fa pensare subito a un animale sano e robusto.
La sua femmina adesso ha cinque uova. Presto dovremmo veder nascere i pappagallini Riccardini.
Chissà come saranno.
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Re: Il pappagallo Riccardo
Una storia molto bella, con un lieto fine. Certamente la possibilità di volare in ampi spazi lo hanno irrobustito molto, rendendolo un eccezionale riproduttore.
Riccardo, è un pezzato dominante australiano, verde viola e se porta altre mutazioni nel suo corredo genetico soltanto la prole potrà dirlo.
Ipotesi: accoppiato con una femmina comune azzurra, se desse degli opalini o lutini albini e cannella, sarebbero tutte femmine, di conseguenza Riccardo ne sarebbe portatore, ma solo nel 25% di per sé il 50% sarebbero dei pezzati dominanti come il padre.
Riccardo, è un pezzato dominante australiano, verde viola e se porta altre mutazioni nel suo corredo genetico soltanto la prole potrà dirlo.
Ipotesi: accoppiato con una femmina comune azzurra, se desse degli opalini o lutini albini e cannella, sarebbero tutte femmine, di conseguenza Riccardo ne sarebbe portatore, ma solo nel 25% di per sé il 50% sarebbero dei pezzati dominanti come il padre.
g_iuseppe- Divulgatore
- Messaggi : 5507
Data d'iscrizione : 01.11.12
Località : Matera
Re: Il pappagallo Riccardo
Una bella storia a lieto fine bello il pappagallo Riccardo sicuramente anche la prole
francoma- Sponsor
- Messaggi : 7070
Data d'iscrizione : 28.02.12
Età : 72
Località : genova
Re: Il pappagallo Riccardo
Molto bello il soggetto......una bella storiella......
bobo- Senior Mod
- Messaggi : 7464
Data d'iscrizione : 13.12.11
Età : 52
Località : trento
Re: Il pappagallo Riccardo
Bella storia si, come il soggetto
Graziano73- Junior Mod
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