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Lá tortora sul mio albero
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Lá tortora sul mio albero
Massimo Riva ha scritto:
Ciao a tutti,ho fotografato una tortora su un albero che ho in giardino qui in Ungheria e mi é venuta voglia di approfondire,a voi
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La tortora comune (Streptopelia turtur) è simile ad una piccola colomba dalla conformazione allungata con coda graduata nera a bordi bianchi; lunga poco più di 25 centimetri ha il piumaggio superiore rossastro con macchie nere; gli occhi sono orlati di rosso; il petto è color vinaccia e il ventre è roseo; macchia striata bianca e nera ai lati del collo.
Tutte le tortore comuni abbandonano la regione paleartica nell’imminenza dell’autunno per dirigersi verso l’Africa tropicale a svernare.
Diffusa in Europa e in Asia occidentale, da dove migra in Africa verso l’autunno, vive in gruppi nelle zone boscose, nutrendosi di semi, germogli e piccoli invertebrati.
La tortora dal collare (Streptopelia decaocto) è di un colore uniforme bruno chiaro nelle parti superiori; ha uno stretto semicollare nero e bianco nella parte superiore del collo; il petto e il ventre hanno una colorazione sfumata di rosa e grigio,
La tortora domestica (Streptopelia risoria), molto simile alla tortora del collare, è munita anch’essa di un collarino nero con una colorazione caffelatte chiaro in tutto il corpo.
La tortora sfoggia una rapidità ed una leggerezza nel dominio dell’aria, specialmente quando un intruso si avvicina al nido dove sta covando; con grande strepito, la madre o il padre, che si alternano nella cova, lascia il nido volando disordinatamente nella direzione opposta simulando il volo di un uccello difficoltà per richiamare l‘attenzione del presunto predatore e distoglierlo dal nido; una volta raggiunta una certa distanza dalle uova, la tortora recupererà il suo volo normale.
I poeti hanno fatto del canto della tortora un simbolo dell’amore e il monotono tubare del maschio è stato interpretato come una solenne dichiarazione d’amore e di fedeltà.
Il tubare delle tortore, toccandosi con il becco, e il volo nel cielo disegnando ampi cerchi per poi tornare, planando, al punto di partenza, sono stati interpretati come segni di corteggiamento, prima della parata nuziale.
Il nido della tortora non è compatto, piuttosto rustico, formato da radi stecchi e radici tanto che dal basso si può distinguere il contenuto.
La femmina depone due uova bianche che saranno covate da ambedue i genitori per due settimane.
I piccoli, a tre settimane dalla schiusa, cominciano ad abbandonare il nido ed essere autosufficienti nell’alimentazione consistente in massima parte di grani di cereali, arricchita di germogli e piccoli invertebrati.
l tasso di mortalità dei piccoli è molto elevato e perciò le tortore si riproducono anche tre volte l’anno; le uova della prima nidiata e i piccoli sono sottoposti a maggior pericolo poiché i cereali, che rappresentano la prima base di alimentazione, non sono ancora maturi e i genitori sono costretti ad allontanarsi più spesso dal nido.
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