CENTOCCHIO (stellaria media)

Famiglia: Caryophyllaceae

Sinonimi: Alsine media (L.)

Nomi volgari: centocchio comune, paperina, budellina, mordigallina, peverascia – Lombardia, canta gaine – Imperia, erba canaina – Genova.

Etimologia: il nome generico è di origine latina e si riferisce all’aspetto stellato dei fiori. Molti nomi comuni fanno riferimento alla sua funzione di becchime per pennuti, che si dimostrano particolarmente avidi dei suoi semi e delle piante giovani.

Morfologia:
pianta annua, di aspetto erbaceo, più o meno prostrata, radicante ai nodi, fusti fragili talvolta di colore rossastro e molto ramificati ( le ramificazioni possono essere lunghe fino a 30- 40 cm ), radici sottili.
Le foglie sessili, ovali, opposte.
I piccoli fiori bianchi hanno calice di 5 sepali liberi, corolla di 5 petali liberi e bilobi; si chiudono quando sta per piovere e durante la notte per riaprirsi alla mattina.
I frutti sono capsule globose con numerosi semi.

Distribuzione – habitat – fioritura:
in Italia è pianta comunissima, diffusa ovunque, legata alla presenza dell’uomo, preferisce terreni tendenzialmente alcalini, comune infestante nelle colture sarchiate, ruderale, nelle discariche, negli ambienti umidi. Fiorisce praticamente tutto l’anno sino a 1.600 m.

Proprietà ed usi:
da secoli il centocchio è impiegato a scopo curativo.
Erba lenitiva, rinfrescante, espettorante, astringente,diuretica, lassativa, un po’ salata. Per uso esterno in caso di prurito, eczema, psoriasi, vaginiti, ulcere, foruncoli e ascessi.
Suggerita per asma e bronchite in quanto riduce la densità del muco nei polmoni; come coadiuvante nella lotta all’obesità, aumenta la diuresi; buon integratore di vitamina C.
In cucina i rametti insaporiscono le insalate oppure si cuociono come verdura.
Tra le ricette gastronomiche della Lunigiana è annoverata una zuppa “d’erbi” che prevede la raccolta di una trentina di piante spontanee, tra queste troviamo anche il “santon” o Stellaria media
Le foglie e i semi sono cibo gradito per gli uccelli.


Curiosità:
si riproduce quasi esclusivamente per seme anche se, in terreni sufficientemente umidi, i fusti possono emettere radici avventizie. Ogni individuo può produrre mediamente 10.000 semi che rimangono vitali nel terreno fino ad 80 anni.

Utilizzo in ornitologia:
una delle prative piu' importanti per l'allevamento in cattivita',fornito con continuita' aiuta i soggetti a raggiungere prima e meglio la forma amorosa.Vengono consumate con avidita' sia le foglie che i capolini pieni di microscopici semini,capolini molto utili anche in fase di imbecco dei nidiacei fin dalla schiusa.
Non e' infrequente l'aumento del numero di uova deposte dalle femmine che mangiano regolarmente il centocchio.

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