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Cardellini in gabbia del Dott.Cattarossi
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Cardellini in gabbia del Dott.Cattarossi
CARDELLINI IN GABBIA del DOTT. CATTAROSSI
In questi giorni si fa un gran parlare di Cardellini (Carduelis carduelis) detenuti illegalmente in gabbia, catturati in natura e contrabbandati a fini di lucro.
La situazione è tristemente nota agli addetti ai lavori ed è penoso sapere che il problema sia così diffuso e così poco osteggiato dalle autorità competenti.
Non è però mia intenzione ribadire argomenti già noti, ma proporre delle soluzioni che noi tutti possiamo mettere in atto facilmente.
Specifichiamo che non è proibito detenere Cardellini bensì è proibito catturarli in natura e venderli.
Vi sono però delle linee di allevamento che da molti anni vengono riprodotte in catttività e che possono essere allevate, detenute e vendute.
Ecco quindi il primo passo da "consumatori consapevoli", pretendere questo animali e non quelli presi in natura.
I soggetti nati in cattività si distinguono perchè contrassegnati sulla zampetta da un anello inamovibile, ovvero da una anello metallico che viene inserito nella zampa quando il piccolo è ancora nel nido. La zampa crescendo rende impossibile la fuoriuscita dell'anello che non potrà mai esser rimosso ad eccezione che per motivi sanitari da un Veterinario.
Nell'anello sono indicati l'anno di nascita del soggetto e l'allevamento di provenienza tramite un codice personale dell'allevatore chiamato Rna.
Bisogna quindi pretendere dal venditore/negoziante la presenza dell'anello inamovibile all'atto dell'acquisto.
Altra accortezza, se si è in presenza di animali di cattura in gabbia è quella di non farsi tentare di aprire la gabbia per liberarli. E' un comportamento profondamente sbagliato.
Infatti animali che siano alloggiati in piccole gabbie sovraffollate sono spesso in pessime condizioni di salute e con un piumaggio imperfetto, con piume spezzate e imbrattate di feci.
Liberare questi animali significa condannarli ad una rapida morte.
Gli animali vanno portati negli appositi centri di recupero per poter essere riabilitati alla vita selvatica.
E' compito di ognuno denuniciare le situazioni di illegalità che si venissero a palesare coinvolgendo le autorità preposte, non è accettabile il fai da te di chi apre le gabbie e pensa così di risolvere i problemi.
Anche per la salvaguardia degli aniamali, oltrechè sentimenti ed emozioni positive, serve grande competenza e professionalità.
In questi giorni si fa un gran parlare di Cardellini (Carduelis carduelis) detenuti illegalmente in gabbia, catturati in natura e contrabbandati a fini di lucro.
La situazione è tristemente nota agli addetti ai lavori ed è penoso sapere che il problema sia così diffuso e così poco osteggiato dalle autorità competenti.
Non è però mia intenzione ribadire argomenti già noti, ma proporre delle soluzioni che noi tutti possiamo mettere in atto facilmente.
Specifichiamo che non è proibito detenere Cardellini bensì è proibito catturarli in natura e venderli.
Vi sono però delle linee di allevamento che da molti anni vengono riprodotte in catttività e che possono essere allevate, detenute e vendute.
Ecco quindi il primo passo da "consumatori consapevoli", pretendere questo animali e non quelli presi in natura.
I soggetti nati in cattività si distinguono perchè contrassegnati sulla zampetta da un anello inamovibile, ovvero da una anello metallico che viene inserito nella zampa quando il piccolo è ancora nel nido. La zampa crescendo rende impossibile la fuoriuscita dell'anello che non potrà mai esser rimosso ad eccezione che per motivi sanitari da un Veterinario.
Nell'anello sono indicati l'anno di nascita del soggetto e l'allevamento di provenienza tramite un codice personale dell'allevatore chiamato Rna.
Bisogna quindi pretendere dal venditore/negoziante la presenza dell'anello inamovibile all'atto dell'acquisto.
Altra accortezza, se si è in presenza di animali di cattura in gabbia è quella di non farsi tentare di aprire la gabbia per liberarli. E' un comportamento profondamente sbagliato.
Infatti animali che siano alloggiati in piccole gabbie sovraffollate sono spesso in pessime condizioni di salute e con un piumaggio imperfetto, con piume spezzate e imbrattate di feci.
Liberare questi animali significa condannarli ad una rapida morte.
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E' compito di ognuno denuniciare le situazioni di illegalità che si venissero a palesare coinvolgendo le autorità preposte, non è accettabile il fai da te di chi apre le gabbie e pensa così di risolvere i problemi.
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