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Il basilico
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Il basilico
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Ciao a tutti,poiché é una pianta caratteristica della mia regione e poiché so che molti lá forniscono ai propri soggetti,ecco lá scheda
Il basilico (Ocimum basilicum) è una pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, normalmente coltivata come pianta aromatica. Per il suo caratteristico e marcato profumo, il basilico è utilizzato largamente nella cucina italiana e del Sud-est asiatico.
Il basilico è considerato una pianta dalle proprietà medicinali.
Origine
Originario dell'Asia tropicale, fu coltivato inizialmente in Iran o in India e giunse attraverso il Medio Oriente in Europa, in Italia e nel sud della Francia. Nel XVII secolo iniziò ad essere coltivato anche in Inghilterra e, con le prime spedizioni migratorie, nelle Americhe.
Il nome deriva dal greco βασιλεύς (basileus) "re", e - in latino - basilicum, "reale", per la grande rilevanza conferita a questa erba. Altre interpretazioni etimologiche legano il nome al basilisco, che si pensava generato, come gli scorpioni ed altri animali velenosi, da questa pianta.
Morfologia
Il basilico è una pianta erbacea annuale alta fino a 50 cm, con foglie opposte, ovali, lanceolate, a volte bollose, di 2-5 centimetri di lunghezza. Il colore delle foglie varia dal verde pallido al verde intenso, oppure è viola o porpora in alcune varietà. I fusti eretti, ramificati, hanno una sezione quadrata come molte delle Lamiaceae, e hanno la tendenza a divenire legnosi e frondosi.
I fiori, bilabiati, piccoli e bianchi hanno la corolla di 5 petali irregolari. Gli stami sono 4 e gialli. I fiori sono raggruppati in infiorescenze all'ascella delle foglie. I semi sono fini, oblunghi e neri.
Distribuzione geografica
La specie è spontanea in Africa, in Asia, in America Centrale e in Sudamerica. Il basilico è coltivato in diversi paesi mediterranei e in Asia, in particolare in Francia, Egitto, Ungheria, Indonesia, Marocco e negli Stati Uniti (maggior produttore e importatore mondiale), Grecia e Israele.
Varietà
Ci sono oltre 50 varietà e cultivar di basilico, che si differenziano per l'aspetto e l'aroma. Tra le più note:
Basilico genovese (O. basilicum 'Genovese Gigante'), a foglie larghe, può arrivare a 10 cm, ha un aroma di gelsomino, di liquirizia e di limone.
Basilico Napoletano a foglia di lattuga, a foglia media dai margini frastagliati, ha un aroma simile al genovese ma leggermente più mentolato.
Basilico a piccole foglie (O. minimum), dal gusto che ricorda il limone, diffuso nei mercati, il suo profumo intenso è perfetto per la cucina (soupe au pistou, salse). Probabilmente la varietà ha origini in Cile.
Basilico porpora (O. basilicum 'Purple Ruffles), con foglie decorative di color porpora e fiori rosa pallido, ha un aroma dolce ed un po' piccante, si può usare nelle insalate.
Basilico tailandese (O. basilicum var. thyrsiflorum 'Siam Queen'), l'aroma delle sue foglie ricorda la menta e il chiodo di garofano, e si utilizza con i frutti di mare e nelle minestre esotiche.
Basilico cannella (O. basilicum 'Cinnamon'), chiamato anche Basilico messicano, con un forte profumo di cannella e dai fiori porpora.
Basilico fine verde (O. basilicum piccolo), piccole foglie allungate, con un profumo più dolce e meno pungente delle varietà a foglie larghe.
Coltivazione
Il basilico necessita di un clima caldo e ben soleggiato, mediterraneo o tropicale, ma si può coltivare anche in paesi temperati, sia in vaso sia in piena terra. Soffre il freddo e non resiste a temperature inferiori ai 10 °C. La pianta richiede almeno cinque ore di sole al giorno. Luglio-agosto è il periodo migliore per la raccolta delle foglie, da conservare poi in congelatore per i mesi successivi. Preferisce un suolo fresco e ben drenato.
Le piante di basilico vanno regolarmente cimate, asportando gli apici vegetativi e i fiori, per consentire una crescita rigogliosa e per allungare il ciclo di vita, che terminerebbe con la fioritura e la conseguente fruttificazione. Sui fusti lasciati a fiorire la crescita delle foglie rallenta e si ferma, il fusto diventa legnoso, cala la produzione dell'olio essenziale. I semi possono tuttavia essere utilizzati l'anno successivo.
La propagazione per semina si ottiene in primavera, verso marzo-aprile. In un clima temperato, la semina va fatta in serra o in vasi mantenuti ad una temperatura di circa 20 °C. Il trapianto in piena terra si può fare quando la temperatura si è sufficientemente alzata e non c'è più pericolo di gelate notturne, quindi tra aprile e maggio a seconda del clima locale.
Malattie
Il basilico è sensibile a diverse malattie che possono ridurre il raccolto, come quelle causate dai funghi parassiti Fusarium oxysporum o Botrytis cinerea (marciume grigio sulle foglie). Le macchie nere sulle foglie sono causate dal Colletotrichum.
Effetti sulla salute
Come pianta medicinale, le foglie e le sommità fiorite vengono utilizzate per preparare infusi ad azione sedativa, antispastica delle vie digerenti, stomachica e diuretica, antimicrobica, antinfiammatoria. Il basilico è utilizzato anche contro l'indigestione e come vermifugo. Come collutorio è indicato contro le infiammazioni del cavo orale. L'olio è utilizzato per massaggiare le parti del corpo dolenti o colpite da reumatismi.[3]
In India è utilizzata come trattamento supplementare contro lo stress, l'asma e il diabete.
Il basilico, come altre piante aromatiche quali il finocchio o l'estragone contiene l'estragolo, sostanza che si è rivelata cancerogena e teratogena su ratti e topi. Sebbene gli effetti sugli umani non siano stati studiati, gli esperimenti indicano che è necessaria una sostanza 100-1000 volte superiore a quella cui normalmente entriamo in contatto, affinché essa possa rappresentare un rischio per il cancro..
Utilizzo in cucina
Un mazzetto di basilico in cucina
Il basilico è l'ingrediente base del pesto genovese, salsa tipica della cucina ligure, insieme ai pinoli e all'olio di oliva.
Come erba aromatica fresca si usa per le insalate, con pomodori maturi, le zucchine, l'aglio, i frutti di mare, il pesce (triglia), le uova strapazzate, il pollo, il coniglio, l'anatra, le insalate di riso, le zuppe, la pasta e per le salse (salsa di pomodoro, vinaigrette).
Il basilico è difficile da abbinare ad altre erbe aromatiche come il prezzemolo, il timo e il rosmarino.
Si utilizza preferibilmente crudo perché non tollera le lunghe cotture che ne fanno rilasciare molecole cancerogene, estragone ed estragolo, e ne attenuano il profumo. Nelle pietanze calde, va aggiunto appena prima di servirle per conservare un sapore vivo e fresco. In frigorifero si può conservare al massimo per due giorni, bene avvolto in un canovaccio da cucina. Da secco perde completamente il suo profumo, conviene piuttosto congelarlo. Lo si può pestare in un mortaio per rompere le cellule che contengono l'olio essenziale e per liberare meglio l'aroma.
Il basilico si trova commercializzato in mazzetti, che all'acquisto devono essere turgidi e verdi; può essere anche acquistato in vaso, cosa che ne permette l'utilizzo fino all'autunno.
Il suo olio essenziale è utilizzato per la preparazione di profumi e liquori; dalla distillazione della pianta fresca si ottiene un'essenza contenente eucaliptolo ed eugenolo.
Storia e cultura
Gli antichi egizi e i greci lo utilizzavano per le offerte sacrificali, ritenendolo di buon auspicio per l'aldilà.
Viene citato da Plinio il Vecchio - che attribuisce alla pianta capacità di generare stati di torpore e pazzia.
I Galli coltivavano il basilico[senza fonte] a luglio/agosto finché in fiore. Chi raccoglieva questa pianta sacra doveva sottoporsi a rigidi rituali di purificazione: lavarsi la mano con cui si doveva raccogliere nell'acqua di tre sorgenti diverse, rivestirsi di abiti puliti, tenersi a distanza dalle persone impure (ad esempio, le donne durante il periodo delle mestruazioni) e non utilizzare attrezzi in metallo per tagliare i fusti.
Il basilico era considerato una pianta sacra in quanto lo si riteneva capace di guarire le ferite, come quelle di archibugio; era quindi un ingrediente, insieme ad altre 16 erbe, dell'acqua vulneraria, usata un tempo per applicazioni esterne.
Elisabetta da Messina, eroina del Decamerone di Boccaccio, seppellì la testa del suo amante in un vaso di basilico annaffiandolo con le sue lacrime.
Nelle miniature dei manoscritti del Medioevo, il basilico è il simbolo dell'odio e di Satana. Il folklore ebraico suggerisce che dia forza durante il digiuno. Una leggenda africana sostiene che il basilico protegge contro gli scorpioni.
Il basilico sacro (Ocimum tenuiflorum) è una pianta venerata in molte tradizioni della religione hindu.
Nomi regionali
Abruzzo masanicola, vasalicòl
Calabria basilicò; vasanicòla
Campania vasenicola - vasilicoja
Liguria baxeicò
Lombardia basìlic
Marche vasilico, basilico
Molise vassanecôl
Puglia vasenecole (Bari), masaricoi (Salento)
Sardegna afràbica, fràbica
Sicilia vasilicò
Veneto baxìico/baxalico
Ciao a tutti,poiché é una pianta caratteristica della mia regione e poiché so che molti lá forniscono ai propri soggetti,ecco lá scheda
Il basilico (Ocimum basilicum) è una pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, normalmente coltivata come pianta aromatica. Per il suo caratteristico e marcato profumo, il basilico è utilizzato largamente nella cucina italiana e del Sud-est asiatico.
Il basilico è considerato una pianta dalle proprietà medicinali.
Origine
Originario dell'Asia tropicale, fu coltivato inizialmente in Iran o in India e giunse attraverso il Medio Oriente in Europa, in Italia e nel sud della Francia. Nel XVII secolo iniziò ad essere coltivato anche in Inghilterra e, con le prime spedizioni migratorie, nelle Americhe.
Il nome deriva dal greco βασιλεύς (basileus) "re", e - in latino - basilicum, "reale", per la grande rilevanza conferita a questa erba. Altre interpretazioni etimologiche legano il nome al basilisco, che si pensava generato, come gli scorpioni ed altri animali velenosi, da questa pianta.
Morfologia
Il basilico è una pianta erbacea annuale alta fino a 50 cm, con foglie opposte, ovali, lanceolate, a volte bollose, di 2-5 centimetri di lunghezza. Il colore delle foglie varia dal verde pallido al verde intenso, oppure è viola o porpora in alcune varietà. I fusti eretti, ramificati, hanno una sezione quadrata come molte delle Lamiaceae, e hanno la tendenza a divenire legnosi e frondosi.
I fiori, bilabiati, piccoli e bianchi hanno la corolla di 5 petali irregolari. Gli stami sono 4 e gialli. I fiori sono raggruppati in infiorescenze all'ascella delle foglie. I semi sono fini, oblunghi e neri.
Distribuzione geografica
La specie è spontanea in Africa, in Asia, in America Centrale e in Sudamerica. Il basilico è coltivato in diversi paesi mediterranei e in Asia, in particolare in Francia, Egitto, Ungheria, Indonesia, Marocco e negli Stati Uniti (maggior produttore e importatore mondiale), Grecia e Israele.
Varietà
Ci sono oltre 50 varietà e cultivar di basilico, che si differenziano per l'aspetto e l'aroma. Tra le più note:
Basilico genovese (O. basilicum 'Genovese Gigante'), a foglie larghe, può arrivare a 10 cm, ha un aroma di gelsomino, di liquirizia e di limone.
Basilico Napoletano a foglia di lattuga, a foglia media dai margini frastagliati, ha un aroma simile al genovese ma leggermente più mentolato.
Basilico a piccole foglie (O. minimum), dal gusto che ricorda il limone, diffuso nei mercati, il suo profumo intenso è perfetto per la cucina (soupe au pistou, salse). Probabilmente la varietà ha origini in Cile.
Basilico porpora (O. basilicum 'Purple Ruffles), con foglie decorative di color porpora e fiori rosa pallido, ha un aroma dolce ed un po' piccante, si può usare nelle insalate.
Basilico tailandese (O. basilicum var. thyrsiflorum 'Siam Queen'), l'aroma delle sue foglie ricorda la menta e il chiodo di garofano, e si utilizza con i frutti di mare e nelle minestre esotiche.
Basilico cannella (O. basilicum 'Cinnamon'), chiamato anche Basilico messicano, con un forte profumo di cannella e dai fiori porpora.
Basilico fine verde (O. basilicum piccolo), piccole foglie allungate, con un profumo più dolce e meno pungente delle varietà a foglie larghe.
Coltivazione
Il basilico necessita di un clima caldo e ben soleggiato, mediterraneo o tropicale, ma si può coltivare anche in paesi temperati, sia in vaso sia in piena terra. Soffre il freddo e non resiste a temperature inferiori ai 10 °C. La pianta richiede almeno cinque ore di sole al giorno. Luglio-agosto è il periodo migliore per la raccolta delle foglie, da conservare poi in congelatore per i mesi successivi. Preferisce un suolo fresco e ben drenato.
Le piante di basilico vanno regolarmente cimate, asportando gli apici vegetativi e i fiori, per consentire una crescita rigogliosa e per allungare il ciclo di vita, che terminerebbe con la fioritura e la conseguente fruttificazione. Sui fusti lasciati a fiorire la crescita delle foglie rallenta e si ferma, il fusto diventa legnoso, cala la produzione dell'olio essenziale. I semi possono tuttavia essere utilizzati l'anno successivo.
La propagazione per semina si ottiene in primavera, verso marzo-aprile. In un clima temperato, la semina va fatta in serra o in vasi mantenuti ad una temperatura di circa 20 °C. Il trapianto in piena terra si può fare quando la temperatura si è sufficientemente alzata e non c'è più pericolo di gelate notturne, quindi tra aprile e maggio a seconda del clima locale.
Malattie
Il basilico è sensibile a diverse malattie che possono ridurre il raccolto, come quelle causate dai funghi parassiti Fusarium oxysporum o Botrytis cinerea (marciume grigio sulle foglie). Le macchie nere sulle foglie sono causate dal Colletotrichum.
Effetti sulla salute
Come pianta medicinale, le foglie e le sommità fiorite vengono utilizzate per preparare infusi ad azione sedativa, antispastica delle vie digerenti, stomachica e diuretica, antimicrobica, antinfiammatoria. Il basilico è utilizzato anche contro l'indigestione e come vermifugo. Come collutorio è indicato contro le infiammazioni del cavo orale. L'olio è utilizzato per massaggiare le parti del corpo dolenti o colpite da reumatismi.[3]
In India è utilizzata come trattamento supplementare contro lo stress, l'asma e il diabete.
Il basilico, come altre piante aromatiche quali il finocchio o l'estragone contiene l'estragolo, sostanza che si è rivelata cancerogena e teratogena su ratti e topi. Sebbene gli effetti sugli umani non siano stati studiati, gli esperimenti indicano che è necessaria una sostanza 100-1000 volte superiore a quella cui normalmente entriamo in contatto, affinché essa possa rappresentare un rischio per il cancro..
Utilizzo in cucina
Un mazzetto di basilico in cucina
Il basilico è l'ingrediente base del pesto genovese, salsa tipica della cucina ligure, insieme ai pinoli e all'olio di oliva.
Come erba aromatica fresca si usa per le insalate, con pomodori maturi, le zucchine, l'aglio, i frutti di mare, il pesce (triglia), le uova strapazzate, il pollo, il coniglio, l'anatra, le insalate di riso, le zuppe, la pasta e per le salse (salsa di pomodoro, vinaigrette).
Il basilico è difficile da abbinare ad altre erbe aromatiche come il prezzemolo, il timo e il rosmarino.
Si utilizza preferibilmente crudo perché non tollera le lunghe cotture che ne fanno rilasciare molecole cancerogene, estragone ed estragolo, e ne attenuano il profumo. Nelle pietanze calde, va aggiunto appena prima di servirle per conservare un sapore vivo e fresco. In frigorifero si può conservare al massimo per due giorni, bene avvolto in un canovaccio da cucina. Da secco perde completamente il suo profumo, conviene piuttosto congelarlo. Lo si può pestare in un mortaio per rompere le cellule che contengono l'olio essenziale e per liberare meglio l'aroma.
Il basilico si trova commercializzato in mazzetti, che all'acquisto devono essere turgidi e verdi; può essere anche acquistato in vaso, cosa che ne permette l'utilizzo fino all'autunno.
Il suo olio essenziale è utilizzato per la preparazione di profumi e liquori; dalla distillazione della pianta fresca si ottiene un'essenza contenente eucaliptolo ed eugenolo.
Storia e cultura
Gli antichi egizi e i greci lo utilizzavano per le offerte sacrificali, ritenendolo di buon auspicio per l'aldilà.
Viene citato da Plinio il Vecchio - che attribuisce alla pianta capacità di generare stati di torpore e pazzia.
I Galli coltivavano il basilico[senza fonte] a luglio/agosto finché in fiore. Chi raccoglieva questa pianta sacra doveva sottoporsi a rigidi rituali di purificazione: lavarsi la mano con cui si doveva raccogliere nell'acqua di tre sorgenti diverse, rivestirsi di abiti puliti, tenersi a distanza dalle persone impure (ad esempio, le donne durante il periodo delle mestruazioni) e non utilizzare attrezzi in metallo per tagliare i fusti.
Il basilico era considerato una pianta sacra in quanto lo si riteneva capace di guarire le ferite, come quelle di archibugio; era quindi un ingrediente, insieme ad altre 16 erbe, dell'acqua vulneraria, usata un tempo per applicazioni esterne.
Elisabetta da Messina, eroina del Decamerone di Boccaccio, seppellì la testa del suo amante in un vaso di basilico annaffiandolo con le sue lacrime.
Nelle miniature dei manoscritti del Medioevo, il basilico è il simbolo dell'odio e di Satana. Il folklore ebraico suggerisce che dia forza durante il digiuno. Una leggenda africana sostiene che il basilico protegge contro gli scorpioni.
Il basilico sacro (Ocimum tenuiflorum) è una pianta venerata in molte tradizioni della religione hindu.
Nomi regionali
Abruzzo masanicola, vasalicòl
Calabria basilicò; vasanicòla
Campania vasenicola - vasilicoja
Liguria baxeicò
Lombardia basìlic
Marche vasilico, basilico
Molise vassanecôl
Puglia vasenecole (Bari), masaricoi (Salento)
Sardegna afràbica, fràbica
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