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IBRIDI PER POCHI di D. Scarpa
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IBRIDI PER POCHI di D. Scarpa
Massimo Riva ha scritto:IBRIDI PER POCHI
di D. Scarpa
In ornitofilia ed ornitocoltura ci sono dei comportamenti e degli atteggiamenti che, molto difficilmente, si riu-sciranno a cambiare. Tra questi vi sono la paura, l’ignoranza e lo scetticismo verso quegli ibridi o soggetti, poco conosciuti o
allevati in purezza. Ora spiego: la paura è quella che prende noi Giudici al momento di valutare un soggetto che non conosciamo; l’ignoranza, da intendere come scarsa conoscenza dai parentali degli ibridi; lo scetticismo, che emerge in alcuni valutatori, verso quei soggetti di cui conosciamo il proprietario. Prima di addentrarmi ulteriormente in queste problematiche, comunico l’avvenuta ibridazione tra il Ciuffolotto di Blanford (Carpodacus rubescens) x Canarina bronzo mosaico, coronata dalla nascita di un ibrido maschio. Alcuni anni fa, l’amico esperto allevatore Antonio Servetto, aveva ottenuto per primo un interessante ibrido femmina. La stagione cove 2002 è stata, per me, piena di soddisfazioni, avendo ottenuto diversi ibridi ed un buon numero di soggetti in purezza. A fine Giugno le cove erano ormai nel pieno della produzione; una delle canarine balie aveva già deposto due volte, ma non l’avevo ancora usata per svezzare i piccoli di altre coppie.
Ibrido di Verzellina x Canarino petto giallo,
Foto e allevamento D. Scarpa
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La femmina era un po’ irrequieta costruiva e disfaceva il nido esterno alla gabbia da cova. Mi sono guardato in giro per trovare, in allevamento, un maschio che potesse essere tolto momentaneamente dalla femmina con cui era accoppiato.
Scelsi un Ciuffolotto di Blanford nato l’anno prima nel mio allevamento. La nuova femmina, dopo qualche giorno, depose cinque uova e, alla speratura, due risultarono feconde. Incredulo e felice ho atteso che si schiudessero.
I due pullus erano molto scuri con un piumino nerastro, diversi uno dall’altro.
Uno più grosso con becco chiaro è più tondeggiante, l’altro simile ad un piccolo di Ciuffolotto di Blanford; quest’ul-timo è vissuto solamente 15 giorni. Il sopravvissuto è stato svezzato in 30 giorni e, posto in un gabbione con altri novelli, ha portato a termine una bella muta che l’ha visto trasformarsi in un bellissimo (per me) maschio. Il soggetto presenta una colorazione rosso intensa su testa, nuca; petto e fianchi bruni striati di nero-bruno. Il ventre di colore bianco.
Dorso e groppone grigio-bruni striati di nero bruno e lavati di rosso. Ali e code bruno scure con le remiganti e le timoniere
bordate di rosso. Presenti sulle ali due leggere bande rosso-brune. Il becco scuro leggermente allungato, la struttura massiccia
e tozza, la testa ben rotonda, sono le caratteristiche peculiari che lo distinguiono dagli altri ibridi di Ciuffolotto messicano
x Canarina. Non nascondo che alle mostre ornitologiche questo ibrido non è stato valutato come meritava, ma questo ci
riconduce al discorso iniziale sugli “ibridi per pochi”. Tralasciando le Specie poco conosciute allevate in purezza, vorrei ora parlare di quegli ibridi tra Fringillidi rari o poco appariscenti, i quali avendo deboli chance alle mostre ornitologiche non vengono apprezzati neanche dalla maggioranza degli allevatori.
Ibrido di Ciuffolotto scarlatto x Femmina bronzo pastello mosaico.
Foto D. Scarpa
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Questi ibridi spesso interessanti dal punto di vista scientifico (affinità delle Spe-cie, ecc.) e da quello cromatico (armoniosità della fusione dei colori), ma per apprezzarli veramente occorre conoscere bene le Specie parentali.
In tutti questi anni di frequenza alle mostre e fiere ornitologiche ho potuto osservare, studiare e catalogare una miriade di ibridi, da quelli più “facili” a quelli più difficili e a quelli più interessanti.
Tra i risulatti di questi incroci molti sono femmine, le quali, per la particolare cromia che le caratterizza, vengono considerate più “brutte” dalla maggior parte degli allevatori. Se provo a fare un piccolo elenco degli “ibridi per pochi” non posso che iniziare
con quelli dell’amico Esuperanzi: Cantore d’Africa x Cardinalino del Venezuela. Soggetti maschi e femmine molto interessanti che alle mostre non verrebbero capiti. La maggior parte degli ibridi tra Serinus, vedi il mio soggetto Verzellino x Canarino pettogiallo o quello di Giovanni Pelizzari di Canarino del Mozambico x Cantore d’Africa e viceversa, sono scarsamente apprezzati. Poi passiamo agli indigeni dove troviamo Organetto x Verdone, Fanello x Organetto, Fanello x Verdone; questi ibridi non “belli” cromaticamente, sono, tuttavia, interessanti nella valutazione delle affinità dei parentali.
Ibrido di Canarino gola nera x Cantore d’Africa.
Foto Daniele Scarpa
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Un discorso leggermente diverso si deve fare per gli ibridi di fringillidi x canarino. Tralasciando le specie poco conosciute, sono stati ottenuti incroci molto belli con il Ciuffolotto scarlatto, il Veturone africano, il Canarino pettogiallo, ecc. questi soggetti molto rari hanno sempre avuto scarsa considerazione alle mostre ornitologiche e, se qualche volta sono riusciti a spuntare un 90 punti, nella maggior parte dei casi non si trattava dell’ibridazione dichiarata dall’allevatore.
Conclusioni
Fortunatamente, ignorando gli scarsi risultati espositivi, alcuni bravi ibridatori continuano nella loro opera di produzione degli “Ibridi per pochi” sperando di poterli osservare anche nelle mostre e fiere ornitologiche.
andiok- Senior Mod
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Località : Albania, Tirana
Re: IBRIDI PER POCHI di D. Scarpa
Sono piacevolmente stupito per l'intervento, che mi trova d'accordo su tutti i punti.
Oltre a ciò, vorrei aggiungere qualcosa riguardo agli "ibridi per tutti". Anche tra questi ve ne sono di migliori, di più belli, e anche di più bruttini. Però tutti sono ritenuti "facili". Mi riferisco ai vari Cardellino X Canarina, Verdone X Canarina, ecc.
Spesso alle mostre se ne vedono diversi, tutti sugli 88 - 89, tranne il solito ibrido femmina Canarino satinè X Cardellina a 91 punti. Secondo me vi è, nel campo ibridologico, una forma diffusa di "bigottismo" per cui vince il pregiudizio e non il risultato (non sempre, è ovvio, non faccio d'ogni erba un fascio). Gli inglesi direbbero che vi è una specie di modo di pensare "as holy as thou", cioè bigotto. Se noi facciamo una tabella "up and down", vediamo che spessissimo gli ibridi di mutati sono "up", gli ibridi di mosaico sono "up", gli ibridi pezzati sono "down" (addirittura erano stati tolti dalle esposizioni), non oso pensare ad un soggetto ibrido i cui parentali siano uno a fattore giallo ed uno a fattore rosso, "superdown", addirittura non potrei accoppiare un canarino a fattore rosso con un soggetto a fattore giallo e/o viceversa. Ma a me il colore arancione non dispiace affatto!... Ora prevale la componente "espositiva" su quella scientifica, per cui R1 ed R2 non sono esponibili, ibridi tra parentali congenerici spesso sono vietati (parlo del genere Spinus, ma perché?). La motivazione ufficiale è che così si "inquinerebbe" il patrimonio genetico di tali specie. Ora, faccio cortesemente presente a chi legge che non più del 4% di materiale genetico è diverso tra noi ed il Gorilla, è probabile che tra uno Spinus psaltria ed uno Spinus magellanica non più dell'uno/due per mille dei geni differiscano. Ed oltre tutto l'allevamento captivo mischia soggetti di varia provenienza, per cui, per assurdo, potrebbe succedere che sia più "inquinato" il genoma di un individuo "puro" di quanto non lo sia quello di un R2. Secondo me sarebbe necessaria una qualche riflessione da parte degli Organismi competenti. Ad ogni modo ringrazio vivamente il Giudice D. Scarpa per aver mostrato e gettato in tavola per primo un po' della polvere che secondo alcuni come me era fino ad ora stata nascosta sotto il tappeto.
Grazie,
Charles (Carlo Balestrazzi)
Oltre a ciò, vorrei aggiungere qualcosa riguardo agli "ibridi per tutti". Anche tra questi ve ne sono di migliori, di più belli, e anche di più bruttini. Però tutti sono ritenuti "facili". Mi riferisco ai vari Cardellino X Canarina, Verdone X Canarina, ecc.
Spesso alle mostre se ne vedono diversi, tutti sugli 88 - 89, tranne il solito ibrido femmina Canarino satinè X Cardellina a 91 punti. Secondo me vi è, nel campo ibridologico, una forma diffusa di "bigottismo" per cui vince il pregiudizio e non il risultato (non sempre, è ovvio, non faccio d'ogni erba un fascio). Gli inglesi direbbero che vi è una specie di modo di pensare "as holy as thou", cioè bigotto. Se noi facciamo una tabella "up and down", vediamo che spessissimo gli ibridi di mutati sono "up", gli ibridi di mosaico sono "up", gli ibridi pezzati sono "down" (addirittura erano stati tolti dalle esposizioni), non oso pensare ad un soggetto ibrido i cui parentali siano uno a fattore giallo ed uno a fattore rosso, "superdown", addirittura non potrei accoppiare un canarino a fattore rosso con un soggetto a fattore giallo e/o viceversa. Ma a me il colore arancione non dispiace affatto!... Ora prevale la componente "espositiva" su quella scientifica, per cui R1 ed R2 non sono esponibili, ibridi tra parentali congenerici spesso sono vietati (parlo del genere Spinus, ma perché?). La motivazione ufficiale è che così si "inquinerebbe" il patrimonio genetico di tali specie. Ora, faccio cortesemente presente a chi legge che non più del 4% di materiale genetico è diverso tra noi ed il Gorilla, è probabile che tra uno Spinus psaltria ed uno Spinus magellanica non più dell'uno/due per mille dei geni differiscano. Ed oltre tutto l'allevamento captivo mischia soggetti di varia provenienza, per cui, per assurdo, potrebbe succedere che sia più "inquinato" il genoma di un individuo "puro" di quanto non lo sia quello di un R2. Secondo me sarebbe necessaria una qualche riflessione da parte degli Organismi competenti. Ad ogni modo ringrazio vivamente il Giudice D. Scarpa per aver mostrato e gettato in tavola per primo un po' della polvere che secondo alcuni come me era fino ad ora stata nascosta sotto il tappeto.
Grazie,
Charles (Carlo Balestrazzi)
charles_forever- Novizio
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