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Messaggio Da Cristiano Ferrari Mar Dic 27, 2011 7:44 am

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LA RICERCA
Passero italiano, raro ibrido
svelati i misteri dell'evoluzione
Da un gruppo di ricercatori norvegesi un'importante scoperta scientifica in grado di dare un grande contributo nella comprensione dei meccanismi della speciazione
a cura di Greenreport 1
Un'importante scoperta scientifica è stata pubblicata sull'ultimo numero della rivista Molecular Ecology che ha lanciato la ricerca "Hybrid speciation in birds: allopatry more important than ecology?" nella quale un team di ricercatori dell'Università di Oslo (Spurvegruppa ved Centre for ecological and evolutionary synthesis ved Universitet di Oslo) dimostra che la passera d'Italia, o passero italiano, (Passer Italia) è una specie ibrida formata da un incrocio tra il passero domestico (Passer domesticus) e la passera sarda, o passera spagnola (Passer hispaniolensis).

Alan Brelsford che lavora anche per il dipartimento di ecologia ed evoluzione dell'università svizzera di Losanna spiega su Molecular Ecology che "la speciazione ibrida una volta era ritenuta rara negli animali, ma nell'ultima decade, il miglioramento delle tecniche di analisi molecolare e una maggiore attenzione dell'attività di ricerca hanno permesso agli scienziati di scoprire molti esempi".

Il numero di Molecular Ecology in edicola pubblica infatti anche altri due articoli ("Hybrid speciation in sparrows I: phenotypic intermediacy, genetic admixture and barriers to gene flow" e "Hybrid speciation in sparrows II: a role for sex chromosomes?") che presentano prove convincenti dell'origine ibrida della passera d'Italia, basandosi sulle sequenze del Dna nucleare e mitocondriale, microsatelliti e colorazione del piumaggio.

"Questi studi - dice Brelsford - indicano un ruolo importante per l'isolamento geografico nel processo di speciazione ibrida e forniscono un punto di partenza per un esame più attento dei meccanismi genetici e comportamentali coinvolti". Gli scienziati norvegesi espongono prove decisive che due specie di passeri hanno recentemente prodotto una terza specie, il passero italiano, che sostengono sia un incrocio tra il passero domestico e quello spagnolo. Se la Passer Italiae fosse o meno una specie distinta è stata oggetto di un lungo dibattito scientifico e molte guide di bird-watching la identificavano già come una specie separata.

Lo studio norvegese, condotto dal biologo evoluzionista Glenn-Peter Sætre dell'università di Oslo scatta un'istantanea genetica che sembra mettere fine al dibattito. I ricercatori hanno studiato le popolazioni di passere d'Italia e di passeri italiani e sardi/spagnoli dell'Italia sud-orientale che condividono gli stessi habitat, prelevando campioni di sangue dagli uccelli per estrarre il Dna. "Esaminando la genetica, abbiamo dimostrato in modo conclusivo che il passero italiano è di origine mista - spiega Sætre in un'intervista a Bbc Nature - è un ibrido tra il passero domestico e il passero spagnolo. In secondo luogo, e forse altrettanto importante, non si riproduce con i passeri spagnoli, anche se i due uccelli vivono fianco a fianco".

Quindi, delle specie di uccelli tra le più comuni del mondo sono al centro di un fenomeno naturale estremamente raro: la speciazione ibrida. Due specie di passeriformi diverse si sono accoppiate ad hanno dato vita ad una terza specie vitale e feconda. Secondo gli scienziati norvegesi, oltre a fornire la prova dell'avvenuta speciazione, la ricerca dimostra che l'incrocio di due specie per formarne una nuova potrebbe essere "più comune in natura di quanto precedentemente assunto".

Lo Spurvegruppa dell'università di Oslo sottolinea che quando due specie diverse si incrociano il risultato non è molto "buono": la prole ibrida è spesso sterile o a bassa vitalità. L'esempio classico è quello del mulo: un incrocio tra asino e cavallo che è sterile. Invece la passera d'Italia non ha varianti delle due specie originarie, ma piuttosto una complessa miscela di geni "provenienti da dalle due specie parentali".
Sætre spiega che questo fenomeno "è ritenuto estremamente raro negli animali".

I ricercatori norvegesi ritengono la speciazione ibrida un processo evolutivo ancora poco compreso. Semplificando, si capisce che due specie si sono ibridate a tal punto che si è sviluppata una nuova specie, "ma tutto quel che accade in questo processo è estremamente complicato. La linea ibrida alla fine deve stabilizzarsi: come funziona? Come si formano i mosaici genetici? Abbiamo solo cominciato a capirlo dice Sætre - I passeri sono un ottimo modello per studiare tutto questo ulteriormente. Questo sarà un rompicapo per molti ricercatori per diversi anni".


FONTE: http://www.repubblica.it/ambiente/2011/09/20/news/scoperta_passeri-21938815/
Cristiano Ferrari
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