Allevatori per Passione
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Ciuffolotto coda lunga (Uragus sibiricus)

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Ciuffolotto coda lunga  (Uragus sibiricus) Empty Ciuffolotto coda lunga (Uragus sibiricus)

Messaggio Da Cristiano Ferrari Sab Dic 17, 2011 7:09 am

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Ciuffolotto coda lunga
(Uragus sibiricus)


Dalla prima denominazione Loxia siberica del Pallas 1773 e Pyrrhula caudata dello stesso Pallas 1811 alla successiva del Temminck 1820 Pyrrhula longicaudata, e alla definitiva ascrizione al genere Uragus da parte di Keyserling e Blasius nel 1840, non si è avuta da allora nessuna altra revisione sistematica.
L’attuale sistematica quindi è:
• Uragus sibericus sibericus (Keyserling e Blasius nel 1840)
• Uragus sibericus ussuriensis (Burtulin 1915)
• Uragus sibericus sanguinolentus (Temminck e Schlegel 1848)
• Uragus sibericus lepidus (David e Oustalet 1959)
• Uragus sibericus henrici (Oustalet 1891)

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Caratteri distintivi
A prima vista assomiglia al Codibugnolo Aeginthalos caudatus; la somiglianza è data soprattutto dalla lunga coda e dalla posizione pressoché orizzontale, una osservazione più attenta del becco conico e largo alla base non lascia però dubbi sulla esatta classificazione. Lungo circa 16 centimetri il maschio ha il petto, l’alto ventre e il groppone di colora rosa brillante, mentre il resto del piumaggio è grigio perla con striature sul dorso tendenti al bruno. Timoniere brune bordate di bianco, ali con due barrature trasversali bianche, becco e zampe grigiastri. La femmina è di colore bruniccio uniforme con le stesse barrature bianche sulle ali, ma meno estese, i fianchi e soltanto il groppone sfumato di rosa.

Femmina di Ciuffolotto coda lunga

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Distribuzione geografica
La sottospecie tipica Uragus sibericus sibericus copre una limitata area distributiva: dalla Siberia meridionale a Nord fino circa il 59°, a est abbraccia la Mongolia settentrionale e a Sud fino alla Manciuria cinese e al Turkestan russo.
Attraverso tutto l’areale sono presenti altre quattro varianti sub specifiche, poco sopra menzionate, che si distinguono, come in tutti i politipi, nelle dimensioni e talvolta nelle minime differenze dei toni cromatici

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Habitat
Predilige i fitti cespugli, i boschetti di Salici e gli alberi di Ontano delle valli montane in prossimità dei corsi d’acqua. Costruisce il nido in posizione relativamente bassa, nei modi e nei tempi non diversi da quelli di altre Specie di Fringillidi.
Caratteristiche e distribuzione geografica delle subspecie
Uragus sibericus ussuriensis: di dimensione leggermente più ridotta rispetto alla specie nominale, dalla quale non differisce sostanzialmente salvo avere, nel maschio una colorazione rosata più accesa e i tono più scuri del grigio e del bruno che dominano il resto del piumaggio. Anche il colore della femmina è bruno e più nettamente striato. I limiti distributivi comprendono l’Ussuriland, la Manciuria centrale, fino alla Corea settentrionale. In inverno si sposta più a Sud con irregolari localizzazioni fino alla Corea del Sud e l’Hopeh settentrionale. Uragus sibericus sanguinolentus: di più facile identificazione rispetto alla precedente dato che le zone marcate di rosa sono sostituite da un colore rosso carico e la coda è più corta. In generale anche le dimensioni corporee sono più ridotte. È localizzata nell’Arcipelago del Giappone, da Sakhalin, Kuriles meridionale e Hokkaido fino all’Hondo centrale e nelle isole Sado in inverno.
Periodo di nidificazione da maggio a luglio, 3-4 uova per covata. Uragus sibericus lepidus: più scure le tonalità cromatiche rispetto al sanguinolentus; sulle remiganti dei maschi è diffusa una tenue pigmentazione argento rosata che si estende fino alla parte anteriore del capo. Più strette le striature bianche sulle ali e meno estese le bordature bianche sulle timoniere. Presente soltanto nelle regioni del Tsiling, Shensi meridionale e a Sud-est di Kansu. Uragus sibericus henrici: differisce nettamente da tutte le altre sub specifiche per la bordatura esterna bianca stretta solo su due paia timoniere piuttosto che alla tre paia di timoniere e per la debole colorazione rosa. Generalmente più marcate ed estese le zone di colore bruno in entrambi i sessi. Si trova nel Sikang centrale e Sud orientale dove nidifica ed è anche probabile che la nidificazione avvenga ai confini a Sud-Est del Tibet.

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Allevamento in cattività
Il Ciuffolotto coda lunga si rinviene piuttosto raramente in cattività ed alcuni autori sostengono che proprio per le sue preferenze alimentari granivore in gabbia o voliera si riproduca senza troppa difficoltà. Qui di seguito riportiamo l’esperienza di un allevatore belga. Con quattro coppie a disposizione, ciascuna opportunamente alloggiata in voliere di dimensioni 100 x 100 x 150, l’allevatore ha ottenuto nella stagione riproduttiva, che ha avuto inizio nel mese di giugno 1982, nove covate ognuna delle quali composta soltanto da 3 uova, cosa piuttosto infrequente per una specie appartenente
alla Famiglia dei Fringillidi, deposte in un nido costruito (con sfilacci, erba secca ed altro materiale appropriato), nell’apposito porta nido collocato tra i rami di una pianta della voliera. L’interno del nido consta in una depressione a coppa sensibilmente più profonda rispetto a quella del nido di altre specie affini e ciò eviterebbe, come ha voluto precisare l’allevatore, la fuoriuscita dei nidiacei che si presentano, già nei primi giorni di vita, eccezionalmente vi-
tali e soggetti a bruschi quanto impensati movimenti. Cova soltanto la femmina, assistita regolarmente dal maschio e l’incubazione delle uova, che sono di colore azzurrognolo appena macchiate di punti scuri alla base (pressoché uguali per dimensione a quelle del Cardellino), dura 13 giorni.
I giovani sono alimentati da entrambi i genitori esclusivamente con tarme della farina, semi immaturi di erbe prative e verdure, in particolare radicchio, mentre agli adulti in ogni stagione viene fornita la normale miscela per granivori con l’aggiunta di semi di girasole macinati, verso i quali sembrano avere una particolare predilezione.
Il fatto che nonostante le 9 covate ottenute dalle 4 coppie, per un totale di 27 uova deposte, siano stati portati all’indipendenza soltanto 4 nidiacei è dovuta da una parte all’avere sottratto e forse con troppo entusiasmo e sregolatezza le uova delle prime covate alle legittime coppie per tentarne l’allevamento dei nidiacei con l’ausilio di femmine di canarino e, dall’altra parte, il non aver saputo valutare le reazione del Ciuffolotto coda lunga durante la cova, al quale è sufficiente una sola ispezione al nido, come ha in seguito costatato, per provocare l’abbandono de-finitivo di uova e nidiacei. Pare che l’allevatore, e non lo nega, abbia interferito piuttosto frequentemente e incautamente. Ma al di là del successo riproduttivo di questa specie ornitica, di cui ci siamo dilettati a scrivere, ci preme aggiungere che proprio nelle grandi manifestazioni espositive a livello internazionale, l’ornitologo specializzato può cogliere e fissare l’immagine di qualche raro esemplare del quale sa poco o niente.

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Cristiano Ferrari
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